È tra gli 89 poeti emergenti segnalati per talento dall’Espresso.
Si tratta di Catia Manna, insegnante marchigiana
trapiantata a Torino, che, grazie alla Libreria
del Teatro e alla docente di letteratura italiana, Silvia Pellegrino, ieri ha potuto presentare al pubblico bitontino
accorso nell’atrio della Biblioteca comunale, la sua prima raccolta di poesie.
“Tra le cinque e le sei”il nome della sua opera, edita dalla casa editrice Lieto Colle.
«“Tra
le cinque e le sei” è un’immagine. Il
sole inizia a tramontare e, con il rallentamento dei ritmi della natura, la
mente si perde nella riflessione. È il momento in cui si è sinceri con se
stessi, in cui ci si riappropria di se stessi» ha spiegato l’autrice,
dialogando con Silvia Pellegrino.
Proprio quest’ultima ha
portato la poetessa a rivelare il significato nascosto nei propri versi,
ispirati alle esperienze quotidiane da cui nascono opinioni universali, valide
per tutti gli uomini, e che risentono dell’influsso della sua formazione
classica.
Inviti alla positività,
all’irrazionalità, ma anche sfide. Tra queste, la sfida ad amare la poesia, ad
avvicinarsi ad essa che, più della prosa, riesce a coinvolgere e a prestarsi a
molteplici interpretazioni.
«La
poesia è un momento di libertà per chi scrive, ma anche per chi legge. È un
luogo in cui costruire qualcosa, in cui indirizzare il pensiero e l’azione»ha confessato Catia Manna.
E la voglia di “agire”
continua ad essere forte nell’autrice che, infatti, ha già composto nuove
liriche, tra cui anche “Le città”, letta durante la
presentazione, che sarà il punto di partenza per una nuova raccolta.