“La pittura? Una professione da cieco – sosteneva Picasso – uno non dipinge ciò che vede ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto”. Lo ricorda, nel suo intervento in apertura della mostra, Fiorella Falcone, responsabile della Casa Alloggio “Raggio di Sole” di Bitonto, una struttura inaugurata nel 1999 e gestita dall’omonimaFondazione, in grado di ospitare malati di Aids, garantendo loro una confortevole permanenza.
Dopo un lungo lavoro di preparazione, si è pensato di allestire un’esposizione al pubblico delle opere eseguite dai residenti della Casa Alloggio. Il risultato è stato la Mostra di pittura“Voglia di Libertà”, che si è inaugurata ieri a Bitonto presso il Torrione angioino, e che terrà aperti i suoi battenti fino al 24 aprile.
La responsabile della Casa “Raggio di Sole”, nel ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile l’iniziativa, tra cui il Lions Club di Bitonto, ha rilevato quanto sia stato ‘vissuto’ e tutt’altro che ‘facile’ il laboratorio propedeutico all’esposizione. Ci sono opere ‘seriali’ come le quattro intitolate “Protection for me” e quelle dal titolo emblematico “Senso di libertà”, che esprimono vividamente le tante valenze di un anelito alla libertà.
Grande merito della riuscita della Mostra va al suo curatoreRoberto Loiudice che ha spiegato come il laboratorio, durato tre mesi e mezzo, abbia avuto una prima, importante fase ‘artigianale’, durante la quale le tele sono state montate sui rispettivi telai, preparati con metodi tradizionali. Si è trattato, quindi, di un laboratorio non solo di pittura ma anche di pura artigianalità.
“I soggetti delle opere sono stati scelti da disegni inizialmente privi di particolari finalità – precisa Loiudice – che poi gli autori, prendendo sempre più coscienza delle immagini, hanno caricato di significati particolari, inconsci, autentici, poiché queste immagini hanno saputo raccontare dei loro bisogni umani, come il sentirsi a casa, in famiglia, senza avvertire lo scoglio di una diversità.
Si tratta di ragazzi, o di persone più mature, che hanno alle spalle esperienze di vita molto forti, cui non è stato dato nessun tipo di pressione circa le loro creazioni, che sono il risultato della loro grande spontaneità”.
Non nasconde la sua soddisfazione l’assessore al Marketing territoriale Rocco Rino Mangini, che ha aperto la serata parlando del Torrione come di un “opportuno, ideale contenitore di arte, cultura e turismo aperto a tutti i cittadini. In particolare, come per stasera, il Torrione si apre al linguaggio e all’esperienza dell’arte contemporanea, in ogni sua forma, anche non professionistica e senza un suo mercato, che può essere sentita come forma di riscatto sociale degli autori”.
Don Vito Piccinonna, presidente della Fondazione Santi Medici non ha dubbi nel ritenere che “con queste iniziative si cerca di dare un po’ di colore a quei sentimenti che anche i giovani ospiti della Casa ‘Raggio di Sole’ portano nel loro cuore, quindi la voglia di libertà, la difficoltà d’incrociare le paure che provengono da un certo percorso relazionale, ma anche il desiderio di superarle. Questa esperienza collocata al centro di Bitonto in questo bellissimo luogo dice anche del desiderio di ‘abitare’ la città, non solo con le proprie povertà ma anche con le risorse che ci sono e che sono molte più di quanto s’immagini”.
La serata inaugurale della Mostra ha fatto registrare una bella e nutrita partecipazione del pubblico, che ha mostrato grande curiosità e interesse per le opere esposte e per gli autori, presenti al Torrione, visibilmente soddisfatti per il loro successo.
Frutto di grande ispirazione e buon talento è sembrata a molti l’opera “La libertà ha le sue ali” di Pietro Milano (tempera e matita su tela), in cui linee e colori sembrano volteggiare in una pennellata libera come fossero emozioni subitanee che ambiscono al volo franco, mimetizzandosi nella natura e nell’istinto di una colomba. E che dire delle “Due farfalle che vanno a dormire nelle loro tane” di Blessy, prolifica autrice della serie ‘Protection for me”, se non che si tratti di puro bisogno di sentirsi al riparo, a casa, in una natura-rifugio sereno? Infine Giovanni la cui mente popolata di paesaggi esotici soleggiati gli lascia impresso l’Egitto, che lui dipinge rinunciando all’ispirazione e fidandosi del solo ricordo di una bella stagione di vita e di amicizie.