Non ha ridimensionato
l’entusiasmo di genitori e nonni il caldo pomeriggio di venerdì 17 giugno,
tutti accorsi alle 18:00 in punto presso la scuola dell’infanzia “Piazza
Rodari” in occasione della recita di fine anno dei quinquenni “Puffetti blu”.
In una sala gremita di braccia tese a filmare e immortalare le prodezze dei
“piccoli attori”, le docenti Maria Carmela Cela e Rosa Sifo hanno introdotto
così la rappresentazione, chiarendone origine e significato: «Abbiamo scelto
“Il mago di Oz” e, quindi, il sentiero dorato che incessantemente percorre
Dorothy in questo romanzo alla ricerca
degli strumenti per far ritorno a casa perché riteniamo che esso sia
emblematico del percorso che i bambini hanno affrontato durante i tre anni
scolastici in nostra compagnia. Si è trattato di un percorso di crescita, di
maturazione che speriamo possa fornire solide basi per la ormai prossima
esperienza nella scuola primaria. Durante il suo viaggio, infatti, Dorothy
incontra tre compagni di avventura: lo spaventapasseri, l’uomo di latta e il
leone. Tutti e tre sono alla ricerca di qualcosa e rispettivamente di un
cervello, di un cuore e di un po’ di coraggio. Intelligenza, passione e fiducia
in se stessi, insomma. Riteniamo che questi siano gli ingredienti alla base di
un valido programma educativo, questi i valori che abbiamo cercato e cercheremo
sempre di trasmettere ogni giorno ai nostri piccoli con dedizione e amore».
Abbandonato l’intento originario del romanzo,
nato dalla penna di Baum come allegoria della politica monetaria degli Stati
Uniti alla fine del 1800, “Il meraviglioso mago di Oz” si colora, quindi, di
nuovi significati, introducendo i bambini a concetti diversamente di difficile comprensione, senza dimenticare con
questo la componente ludica richiesta dall’evento. E il divertimento di certo
non è mancato per i piccoli “Puffetti blu”, i quali recitando, cantando e
ballando hanno intrattenuto per più di un’ora un’emozionata platea. Eccoli
irrompere in scena vestiti da tornado sulle note di “Così parlò Zarathustra” di
Richard Strauss per sollevare la casa di Dorothy e condurla nel mondo del già
citato mago, abitato dai “mastichini”; o ancora vestire i panni di papaveri
magici ballerini accompagnati dai flauti della “Danza dei fiori” di Pëtr Il’i?
?ajkovskij.
Cosa dire, poi, del grande e potente Oz, un esilarante maghetto
occhialuto? Seguendo fedelmente il romanzo, quest’ultimo ammette di non poter
aiutare la bambina, essendo solo un uomo, costringendola
a contare esclusivamente sulle proprie forze e su quelle dei suoi amici, dai
costumi di scena originalissimi. «Dorothy per tornare a casa ti basterà battere
i tacchi delle tue scarpette argentate» dirà nelle battute finali una
bellissima maghetta. «Hai ragione, Glinda! Nessun posto è come casa mia, nessun
posto è come casa mia, nessun posto è come casa mia!» esclamerà Dorothy, battendo
le scarpette magiche e ritrovandosi nel suo amato Kansas.
Il sipario si chiude.
Applausi. In sottofondo, la voce di Israel Kamakawiwo’Ole canta la celeberrima
canzone “Somewhere over the rainbow” e, proprio come lui, anche a me non resta
che pensare…“what a wonderful world” questo di “Piazza Rodari”!
Le docenti Maria Carmela Cela
e Rosa Sifo ringraziano sentitamente: la dirigente scolastica prof.ssa Angela
Pastoressa, la dirigente dei Servizi Generali e Amministrativi dott.ssa Lucia
Gentile e le colleghe Anna Ballabene, Giovanna Bove, Laura Camardella, Angela
Cataldi, Maria Antonietta Deserio, Anna Savino e Isa Summo per la disponibilità
dimostrata.