È il 25 settembre. Il turista arriva a
Bitonto dove trascorrerà la serata e, fin dalla prima occhiata, scopre o
riconosce di essere molto fortunato. Avrebbe potuto avere davanti a sé una
cittadina deserta, e si sarebbe dovuto accontentare di quella decadenza, che
era tipica del passato prossimo.
Invece vede tanta gente. La maggior parte è
attratta dalla processione di Santa Filomena, protettrice delle donne e delle fanciulle.
Il suo vagabondare si inoltra nel centro storico gremito. Sbaglia strada, torna
indietro, trova una porta chiusa: è quella della galleria nazionale pugliese “Girolamo e Rosaria Devanna”, custodita
nel palazzo rinascimentale Sylos-Calò. Qui legge su un cartello: «Orari di apertura tutti i giorni dalle ore
9:00 alle ore 20:00», mentre nel cyberspazio
aveva letto un altro orario: «20:00-23:30».Quest’uomo avrà pensato: «È la disorganizzazione
che avvilisce il meridione». Ciononostante vuole ancora visitare. Si sofferma
soprattutto sulle chiese, ma anche sui volti delle persone incontrate e intraviste
solo per un istante, in cui si legge la fede, come le donne che attendono la celebrazione
della messa per la Santa in piazza Cavour.
Si arresta, infine,
davanti al teatro comunale Traetta; al suo interno, c’è l’ottava edizione del Festival “Di Voce in Voce” a cura di Radicanto.
Due ore di pura musica con Rachele Andrioli e Rocco Nigro, e Fink, Bigazzi & Italian Klezmer Kapelye. La
splendida voce di Rachele assomiglia a quella di Bebe, la cantautrice spagnola
di “Malo”.
Sulle prime note del fado portoghese lo
spettatore s’immalinconisce. È sprofondato in meditazione, per breve tempo:
subito dopo, anche canti più allegri di pizzica salentina e tarantella del
Gargano, e brani famosi, come “‘U Pisci
Spada” di Domenico Modugno sugli immigrati che (non) arrivano per mare.
Dunque, la manifestazione è riuscita a
sfiorare la problematica – ancora attuale – della xenofobia. D’altronde, i
programmi dell’Unione europea sono basati sul motto “uniti nella diversità”, in un’ottica di armonizzazione prima comunitaria,
e poi globale.
Chiamato alla resa
dei conti, il turista dirà di aver visitato un comune di una città
“metropolitana”…