Dunque, si può fare ancora musica così.
Certo, infinite sono le vie delle sette note che conducono alla realizzazione di un progetto, ma di questi tempi, in cui si prediligono sintetizzatori, autotune e diavolerie consimili, c’è chi crede che, pizzicando corde e facendo volteggiar bacchette, è possibile comunicare qualcosa.
E così, unendo i sogni e i desideri, che accomunano coloro che suonando vorrebbero donare quel che hanno dentro il cuore al mondo, ecco che nasce a Bitonto La Sesta Opera, una band tosta che, ondeggiando abilmente fra rock, blues e atmosfere dark, regala a chiunque voglia ascoltarli una traccia come “Jasmine”, che racconta una storia fatta di parole vere, inquietudini profonde, dubbi esistenziali e riflessioni acute.
Insomma, tutto quello che concerne la materia “umanità”, che spesso viene dimenticata, sommersa com’è da cinismo e indifferenza.
Giuseppe Lubinati è il 29enne creativo che al gruppo dà voce, Michele Calvone, classe 1975, contribuisce alla scrittura e suona il basso, alla batteria l'”esoterico” Fabrizio Calvone che è pure il più giovane, del 2006 essendo, alla chitarra il 43enne Cosimo Mattia, che vorrebbe creare un groove che catturi un pubblico diverso dalla massa.
Ad Agosto dello scorso anno, dicevamo, è uscito il succitato primo singolo, pur se tante tracce hanno già in repertorio: non vi resta che cliccarvi sopra per capire che è un pezzo “altro” e che cattura proprio per la sua alterità (https://www.youtube.com/watch?v=6rhBDOR3Rq8).