Anna Masciale aveva una grazia innata nelle parole e nei gesti. Non era di quelle persone che, quando si rivolgono agli altri, lo fanno con tono superbo, quasi a pretendere qualsiasi cosa chiedano. Tutt’altro. Garbo e rispetto guidavano i suoi passi, sempre. È stata per anni l’anima segreta e gentile del Gruppo folklorico di canti e danze popolari “Re Pambanelle”, nume tutelare la di lei amata sorella Tina, compagine che ha dato lustro alla nostra città narrandone fra note e carole suadenti l’anima più fascinosa. Ma pure altre manifestazioni culturali l’hanno vista fattivamente presente e mai ingombrante protagonista.Con Anna mi è capitato di interagire quando giunse dalla Germania una delegazione di giornalisti, docenti e studenti universitari innamorati della nostra terra, capitanata da quel sognatore idealista che è Conrad Bölicke. Anna era per loro un prezioso ed insostituibile punto di riferimento. Aveva introdotto gli ospiti, a lei più che grati, alle meraviglie dell’arte delle olive, facendo sì che ne restassero incantati. Non sapevo che fosse stata ghermita giovane da un male sì tanto torvo e crudele, contro cui immagino avrà lottato con discreta determinazione, non ossimorica dote del suo carattere. E, forse, questa presenza quasi angelicata, che ora si è fatta assenza per divenire ancora eterna presenza, potrà lenire il dolore senza fine di chi – i piccoli, i genitori, le sorelle…- la ebbe cara…