C’è una città quasi invisibile sotto i
nostri piedi. Una città fatta di vegetazione e quindi di radici profonde
proprio come quelle della nostra storia.
Parliamo della Lama Balice che si estende nel nostro territorio, fino ad arrivare
a Bari, nonché parco Regionale.
Diverse parti, però, non sono
percorribili, sono figlie dell’inciviltà dell’uomo, dei bitontini, e per questo
sono state preda di immondizia, materiale di risulta, deposito per vecchi
elettrodomestici e addirittura giocattoli per bambini.
Ci hanno pensato i ragazzi dell’Arci “Train
de vie” con il progetto “Rendiamo fruibile il parco di Lama Balice”,
con il sostegno dell’Istituto Maria Cristina – che mira alla
promozione e all’utilizzo del giardino nascosto della città -, il Comune di
Bitonto, Parco Regionale di Lama Balice, A.S.V. Bitonto, Coop. Rosa Blu, Presidio
Libera BITONTO e con la partecipazione di VelBike, Colibrì, Giosef Puglia, Legambiente
Circolo di Bitonto “Pino Di Terlizzi”, Associazione “La Mandragora”,
ARCI Rimescol, Associazione Culturale “Cenacolo dei Poeti”, a ripulire parte della lama per ottenerne un
percorso percorribile dai tanti visitatori accorsi.
«Ci
siamo attivati già due mesi fa – spiegano i ragazzi dell’Arci – per mettere le basi di questo piccolo grande
progetto. Il nostro obiettivo è quello di spingerci in prossimità del vecchio Mattatoio, dove c’è
una piccola terrazza panoramicanella Lama da cui poter godere di tutta la città e della nostra ricchissima
flora».
Nei giorni scorsi, venerdì 11, sabato 12
e domenica 13 settembre, si sono avvicendate presentazioni di libri, raccolta e
proposta di attività, reading poetici, una piccola fiera di autoproduzione,
musica live ed un piccolo luna park allestito all’interno dell’atrio dell’Asp
Maria Cristina.
Inoltre lo staff dell’Arci, assieme alle
associazioni di categoria sopracitate, oltre a fare un report fotografico dell’intervento
fatto, ha distribuito gli oggetti trovati nella lama nelle attività commerciali
del centro storico, così da sensibilizzare i consumatori al rispetto per l’ambiente.
Abbiamo così visto all’ingresso dei locali
della movida: Rino il motorino, Pinuccio il cavalluccio, la panca stanca, Gianni
l’attaccapanni, Rita la moto arrugginita, Lino il vespino, e Brigitte la Peugeot.
Di quest’ultimo reperto, Gino Ancona ne
ha fatto una istallazione in piazza Cavour intitolata”No ai parcheggi
interrati”. Il commento è provocatorio: “Raccoglie le due tematiche, le schifezze nelle campagne, quindi la
Terra e quelle nei Centri Storici…”.