Immaginiamo una piccola cittadina della Sardegna, con
un nome musicale, in provincia di Oristano, nota per il rito millenario della “corsa degli scalzi”.
Immaginiamo, poi, che un nostro concittadino,
innamorato delle persone, del territorio italiano e dell’arte, si sia recato in
questo luogo magico per raccontare la bellezza incontrata e abbia girato un
docufilm.
Non serve più immaginare: lui è Raffaello Fusaro e la città è Cabras.
Cuore, ascolto, creatività per narrare la storia di
rappresentativi, noti artisti e personalità della Sardegna che hanno dedicato
tutta la loro esistenza all’arte e ne hanno fatto mestiere.
Incontriamo nella pellicola lo scrittore Marcello Fois, che trovava in Gramsci,
Satta, Lussu o Deledda i più significativi esempi di balentia, lo stilista Antonio
Marras, gli esperimenti vocali di Gavino
Murgia e le pietre sonore di Pinuccio
Sciola.
Ci facciamo trasportare dal vento che giunge dal mare
di Gaetano Mura, navigatore d’oceani,
e dai magici versi della poetessa Lidia
Murgia.
Un omaggio anche per alcuni artisti scomparsi, evocati
come veri personaggi, come Costantino
Nicola e Maris Lai.
Il regista Fusaro ha camminato per giorni e mesi in una
terra a tratti sconosciuta per tirar fuori da quelle coste candide la vera
autenticità di chi ci abita.
“Le favole
iniziano a Cabras” (prodotto dalla Sardegna
Film Commission e Twelve),
iniziano dove ci sono persone composta di passione, figli di una terra ancora
madre: «La Sardegna è abitata da uomini
fantastici, scelta da artisti nazionali (de Andrè, o Gianmaria Volontè fra
i tanti) e internazionali (Peter
Gabriel da esempio), dove puoi perderti a
guardare uomini che corrono scalzi, o visitare la casa di Gramsci a Ghilarza.
La Barbagia dove in autunno, cadono come foglie, le parole lucide ed esatte di
Marcello Fois, o ancora il paese – museo (San Sperate) del grande Pinuccio
Sciola».
Per Fusaro, che attende di vedere il suo lavoro proiettato
nella sua città natia, la realizzazione
del film è stata «una sintesi di un
periodo “favoloso” della vita».