Il palcoscenico del teatro “Traetta” regala sempre emozioni grazie alla possibilità di vivere numerose vite e storie sempre nuove.
Un grazie va allo straordinario potere dell’arte che anche questa volta è stato nelle mani di Okiko the Drama Company con la prima assoluta di “Noir” andata in scena domenica scorsa.
A testimoniarlo, il pubblico che con i numerosi applausi a scena aperta, i sorrisi e le critiche costruttive ha definito questo spettacolo, scritto e diretto dal regista Piergiorgio Meola, un grande successo.
Una cosa è certa: l’arte vince sempre quando tocca il cuore delle persone.
C’è chi ha detto che questa produzione meriti di essere conosciuta anche fuori città per lo spessore delle tematiche trattate.
C’è stato qualcuno che ha parlato di magia, quella stessa che il regista, ogni qualvolta scrive un copione, riesce a creare facendo sì che l’attore riesca prima a provare empatia nei confronti del personaggio poi a viverlo sulla propria pelle, nella sua interezza. Sembra quasi che le storie che scrive parlino degli attori stessi che le interpretano.
Con “Noir” la sfida è stata grande: mettere in scena il prequel di uno spettacolo portato in scena circa dieci anni fa, “Love to die”.
Alcuni degli attori, le punte di diamante della compagnia, che allora “esordivano” nel mondo del teatro, ora sono una grande risorsa da valorizzare, la linfa vitale per chi ha un talento ancora da scoprire totalmente e mostrare. Si tratta di una oscura storia nera che parla di come amare… amare da morire.
Anche in “Noir”, dunque, è presente il file rouge di Okiko: l’amore. Quel sentimento che mette di fronte anche a “scelte che molti non condividerebbero”, “salti che molti non farebbero mai” ma che a un certo punto della vita non si vede l’ora di poterli fare per un futuro migliore.
La vita, il mondo attuale è spesse volte così nero e crudele da non fare sconti proprio a nessuno e allora ti spinge a tradire, vendicarsi, ricercare attenzioni altrove, cedere alle lusinghe di uomini potenti o travisare le buone intenzioni di chi, a dire il vero, conosce già il finale della storia e vuole salvarti la pelle. Quanto è difficile fidarsi di qualcuno al mondo d’oggi, quanto è difficile farsi valere, essere donna e avere successo senza che pensino sia dipeso dall’aver ceduto alle lusinghe dell’uomo giusto. Quanto è difficile non lasciarsi mangiare dentro dal male del mondo, dal verme della competizione e del possesso di un bene o di una persona. Quanto è difficile ammettere che la tua vita può starti stretta e tu possa meritare di più. Quanto è difficile lasciare andare, ammettere che un amore sia sì finito ma nel concreto si sia trasformato in altro, in qualcosa di più “sano e pulito” senza metterci in mezzo per forza le bugie. Per non dimenticare, la morte che di nero ha tinto i night della storia. Non è poi così semplice parlare di vita attraverso l’amore e allo stesso tempo, soprattutto, parlare di morte.
È tutto questo quello che sono riusciti a trasmettere egregiamente al pubblico, con passione, dedizione e talento, i protagonisti di “Noir”: Alessia Ricciardi in Melissa, Davide Ventura in Damian, Angelica Andriani in Georgie Cat, Lorenzo Palmieri in Joey, Rosa Masellis in Effy, Emanuele Licinio in Mr Fitz, Giorgia Schiraldi in Izy, Teresa La Tegola in Gladys, Carmen Toscano in Baby, Simona Izzo in Patty, Stefania Sannicandro in Lily, Francesco Danisi in Ron, Emanuele Modugno in John, Nicola Acquafredda in Billy.
Complici del successo di Noir sono stati anche i costumi e l’ambientazione negli anni ’40-’50, le musiche, il canto e la danza. I movimenti scenici sono stati ben curati dalla coreografa Magda Brown. È stato tutto perfettamente in sintonia e messo in risalto dal trucco curato dalla make up artist Elena Agostinacchio, dalle acconciature dell’hairstylist Alessio Sifanno, dal disegno luci di Ars Technology e dalla Graphic Art di Stefania Sannicandro.