Da un
lato ci sono due montascale che, montati appena un paio di settimane
fa, in realtà non funzionano come dovrebbero e non adempiono alla
loro funzione.
Dall’altro
lato c’è una palestra coperta, riaperta 3 anni fa dopo un lungo
periodo di chiusura, che sarebbe stata realizzata in modo – per
così dire – estemporaneo. Porte degli spogliatoi non in legno ma in
cartone pressato assolutamente poco resistente. Soffitto degli
spogliatoi che ha difetto di coibentazione.
Soffitto
della palestra che, invece, soffre di umidità e pavimento scollato
in più punti.
Vita
difficile per gli studenti dell‘Istituto tecnico tecnologico
“Alessandro Volta”, che da tempo soffrono di problemi non
secondari che la (ex) Provincia avrebbe dovuto risolvere da tempo.
Non se
la passano bene i diversamente abili, poco più di una trentina. Per
tanto tempo costretti ad aggirare le barriere architettoniche con
l’aiuto di compagni e personale scolastico, pensavano che i loro
problemi fossero stati risolti.
Il 5
maggio, infatti, «i tecnici della ditta ADRIASCENSORI s.r.l –si legge nel verbale di consegna
del 12 maggio – hanno provveduto alla consegna di due nuovi
impianti montascale. Sono stati consegnati i due telecomandi e le
chiavi. A tutt’oggi gli impianti risultano funzionanti».
Purtroppo,
così non è. Due giorni fa, infatti, si scopre che i montacarichi
sono perfettamente funzionanti soltanto senza carico, a vuoto perché
con alunno e carrozzella sul groppone ci si è accorti che la
struttura non è stata montata bene e si deforma.
Conseguenza?
I disabili sono tornati al vecchio sistema. Le telefonate sono
immediatamente partite agli uffici (ex) Provincia, che avrebbero
risposto seccati e basiti e, pare, anche lavandosene le mani, nonché
alla ditta di montaggio. Che ha certificato come l’installazione non
sia stata effettuata nel migliore dei modi.
Non
si sa, però, quando l’inconveniente sarà riparato.
Neanche
la palestra scoppia di salute.
Utilizzata
dai ragazzi dell’Itt, della scuola media “Anna De Renzio” e dalle
società cittadine di pallacanestro, l’impianto è di “cartone”.
Non
è una esagerazione, perché dopo pochissimi mesi dalla riapertura –
la Provincia doveva provvedere a rimetterla a posto – si scopre che
la porta degli spogliatoi non è di legno, bensì di cartone
pressato, come testimonia la foto.
«E’
una vergogna – afferma Francesco Mundo, docente dell’”Alessandro Volta” – e
mi domando: noi abbiamo pagato una porta in legno o una di cartone?
Non si possono fare lavori così con i soldi pubblici».
Peccato
che le brutte notizie che giungono dalla palestra non siano finite.
Il
soffitto dello spogliatoio soffre di coibentazione. Quello della
palestra vera e propria mostra macchie di umidità. Il pavimento è
sconnesso e potenzialmente pericoloso per gli studenti e per chi lo
utilizza.
«Chiamare
gli uffici della ex Provincia? – chiosa
Mundo – lo abbiamo fatto, ma stiamo ancora attendendo che
qualcuno si faccia vivo».