Far suonare le campane ogni sera, alle 20, come richiamo alla pace, come memoria viva delle vittime innocenti.
È l’accorato invito alla pace lanciato nei giorni scorsi da monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Jonio e vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, commentando l’appello lanciato da padre Gabriel Romanelli, parroco della Striscia di Gaza, che ha chiesto ai cristiani di tutto il mondo di non dimenticare chi è costretto a vivere sotto le bombe e a combattere quotidianamente la fame.
Un invito che oggi si fa ancora più pressante dopo il riavvio dell’ennesimo conflitto, tra India e Pakistan, che insanguina ancor di più un mondo già martoriato dal demone della guerra.
«Dopo la conoscenza e la preghiera, propongo un gesto concreto – le parole di Savino all’Agi – Alle 20 di ogni sera suoniamo le campane di tutte le chiese d’Italia per ricordare la tragedia che si sta consumando a Gaza. E mentre suoniamo le campane, attiviamo anche i nostri canali umanitari. Cerchiamo di far arrivare derrate alimentari, beni di prima necessità».
Un invito apprezzato dal sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci che, sui propri canali social, scrive: «Ieri sera cinque minuti di buio, oggi il suono delle campane. Due gesti che parlano più di mille parole. Nel buio abbiamo pensato ai 50mila morti di Gaza, ai 25mila bambini strappati alla vita, alla devastazione che continua sotto i nostri occhi. Abbiamo pensato a un mondo che soffre, dove anche ieri, al confine tra India e Pakistan, un nuovo attacco ha riacceso la paura. Occorre fare rumore. Occorre che il dolore trovi voce. Accolgo con convinzione l’invito di monsignor Savino e auspico che anche le chiese di Bitonto, cuore della nostra comunità, si uniscano a questo gesto corale. Un suono che spezzi il silenzio dell’indifferenza. Un suono che ricordi a tutti noi che l’umanità viene prima di ogni confine».