Hanno indossato i gilet arancioni, ispirandosi a quelli gialli utilizzati per le proteste in piazza in Francia. Le loro istanze, però, riguardano le gelate, l’emergenza Xylella e la gestione delle misure del Programma di sviluppo rurale.
Per questo, lunedì 7 gennaio, gli olivicoltori scendono in piazza, a Bari, per dare vita ad un presidio e ad una manifestazione che partirà da piazza della Libertà, davanti alla Prefettura.
Un movimento popolare, quello dei gilet arancioni, composto da Olivicoltori e agricoltori pugliesi messi in ginocchio dalle gelate dello scorso febbraio, dalla xylella e da un gravissimo lassismo politico a tutti i livelli.
I “Gilet Arancioni” scendono in piazza per rivendicare l’orgoglio degli operatori del settore più importante dell’economia pugliese, tra i simboli del Made in Italy.
Da tutti i Comuni pugliesi si muoveranno i trattori degli imprenditori agricoli verso il capoluogo. Nel pomeriggio di oggi il coordinamento dei “gilet arancioni”, che raggruppa le organizzazioni Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol ha svolto una riunione organizzativa a Montegrosso, Andria, per pianificare le prossime iniziative di protesta contro la Regione Puglia e il governo nazionale.
“La Puglia olivicola – attaccano i Gilet Arancioni – è stata dimenticata dalle istituzioni e messa in ginocchio da gelate, Xylella e un Psr fermo”.
“E’ arrivato il momento delle azioni e dei fatti concreti, le parole e le promesse, ormai, non bastano più. Gli agricoltori pugliesi sono arrabbiati e pretendono risposte concrete”.
Con gli agricoltori ci saranno anche gli operai, danneggiati anche loro dalla crisi: oltre un milione di giornate lavorative sono andate in fumo per via delle gelate.
“Questo è un problema sociale di dimensioni enormi, una catastrofe che riguarda centinaia di migliaia di famiglie”, hanno concluso.
I Gilet Arancioni oggi hanno nominato loro portavoce Onofrio Spagnoletti Zeuli.