Le
sentinelle digitali? Non potranno sanzionare nessuno perché non sono
pubblici ufficiali. Non saranno vigilantes, non creeranno ronde, non
sono una nuova versione di “Guardie e ladri” e né sono esempio
di “Grande fratello”.
Saranno
semplicemente tanti – almeno questa è la speranza – “punti di
osservazione” che aiuteranno le forze dell’ordine nel controllare
meglio il territorio attraverso la denuncia di tutto quello che non
va (l’elenco è sparso: offesa
del decoro urbano, eccessi di velocità, soste su marciapiedi, su
attraversamenti pedonali o su corsie ciclabili, problemi di traffico
generico, frequente mancato rispetto del semaforo rosso, o del
divieto di accesso, e tanto altro), utilizzando strumenti
rigorosamente digitali, probabilmente Whatsapp. Le segnalazioni
arriveranno alla polizia municipale che poi capirà come e quando
agire, tenendo presente la gravità di quanto sottoposto
all’attenzione.
Il
sindaco Michele Abbaticchio, l’assessore Giuseppe Fioriello e il
comandante dei vigili urbani Gaetano Paciullo hanno incontrato la
stampa per spiegare tecnicamente – ma così non è stato, a dire la
verità – in cosa consista “Sos
Sentinelle digitali”,
l’idea partorita da Palazzo Gentile il dì di san Silvestro e
anticipata da questa testata qualche giorno fa
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/l-ultima-idea-di-palazzo-gentile-le-sentinelle-digitali-arriva-la-sicurezza-a-portata-di-clic/8121.htm).
In
realtà, per adesso, c’è solo l’atto di indirizzo della giunta, il
dì di san Silvestro. Il prossimo passaggio sarà quello di mettere
per iscritto un regolamento che funzioni e disciplini l’idea, con
tanto di via libera del Consiglio comunale.
Di
sicuro, intanto, c’è che ci sarà un corso di formazione di tre
giorni al quale potranno partecipare tutti (“come
si fa in questi casi a escludere qualcuno? E in base a quale
criterio, poi?” ha
ripetuto Paciullo), al termine del quale ognuno avrà un codice
identificativo, fondamentale per dare “veridicità” alla
segnalazione che verrà inviata.
“E’
un progetto – ha
sottolineato il primo cittadino – che
si inserisce nella più ampia idea di Smart City, quindi in quella
ottica di digitalizzazione di tutti i servizi comunali, anche quelli
di denuncia”.
I
vantaggi, da questo punto di vista, ci sarebbero. Con la denuncia via
telematica che arriverà direttamente al Contact center di via
Dossetti, il cittadino eviterà le lunghe code davanti agli uffici di
polizia giudiziaria, e tutto sarà più immediato.
“Rifiuto
l’idea – sottolinea
il sindaco – che
in città ci sia uno stato di Grande Fratello, anche se è chiaro che
con la presenza di telecamere, lettori targhe e delle sentinelle, può
essere un qualcosa che si può pensare. Li ritengo, invece strumenti
che devono dare una grossa mano alle forze dell’ordine”.
Fioriello,
la mente di questa iniziativa, ha sposato la linea del primo
cittadino. E ha annunciato che, grazie alla piattaforma E-gov,
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/ecco-egov-ba-it-addio-code-all-ufficio-anagrafe-per-i-certificati/7583.htm)
ben presto molte pratiche demografiche (a metà febbraio, a quanto
pare) e cimiteriali si potranno avere in formato digitale.
Già,
ma le risorse umane ci sono? “Ni”, a quanto pare. “Le
squadre di primo soccorso e intervento ci sono – ha
riferito Paciullo – anche
se è chiaro che dipenderà molto dalla gravità di segnalazione che
arriva”.
Come
è altrettanto chiaro che bisogna tenere a mente i numeri dei
“dipendenti” dislocati al comando di via Dossetti: 37 unità, di
cui 20 abilitati al servizio stradale. E l’età media del vigile
urbano bitontino è di 52 anni.
Notizie
non proprio goduriose…