L’ordinanza – dicono da Palazzo Gentile – si presenta di
buon senso e tenta di rispettare le regole del gioco.
Da oggi, allora, e fino al 30 settembre, l’amministrazione
comunale tenta di mettere un freno al disagio provocato
dall’amplificazione sonora e dagli intrattenimenti musicali, soprattutto nelle
ore notturne, cercando però di salvaguardare le esigenze degli esercizi
pubblici, dei loro titolari e della loro clientela.
E lo fa, appunto, con l’unico metodo immediato disponibile
(in attesa della zonizzazione che però costerebbe un bel po’ di quattrini alle
casse comunali): l’ordinanza sindacale. Che «nasce dalla necessità di far
coincidere esigenze diverse, di darsi delle regole e di farle rispettare – sottolinea
il vicesindaco Rosa Calò -. Sia quelle dei cittadini, che sentono
disturbata la loro quiete pubblica, sia che quelle degli esercizi dei locali
pubblici».
Ma il provvedimento, inoltre, consente alla nostra città
di iniziare ad adeguarsi alle norme nazionali in materia di inquinamento acustico. Già,
perché la legge quadro è del 1995, e le Regioni dovevano adeguarsi entro 6
mesi. La Puglia lo fa con un po’ di ritardo, nel 2002, mentre Bitonto dimentica
di procedere. Almeno fino a oggi.
L’ordinanza, allora. Sancisce la durata degli eventi, gli orari
limite e il numero di giornate previste per lo svolgimento delle attività di
intrattenimento musicale all’esterno dei locali pubblici.
Da lunedì a
giovedì è consentita l’emissione sonora di musica e voce dalle 19 alle 23, nei
limiti di 80 decibel. Venerdì e sabato, invece, si potrà suonare e cantare fino
alle 24, e i decibel consentiti salgono
a 100. Domenica, infine, si va dalle 19 alle 23.30, ma si torna al limite degli
80 db.
La misura, però, prevede importanti deroghe. Se, infatti,
l’intrattenimento musicale è organizzato da Palazzo Gentile e se l’evento si
presenta di rango importante e porta con sé un gran flusso di gente, gli
orari potranno non essere
rispettati.
Nessun problema, invece, per la semplice attività di
allietamento della clientela come sottofondo/filodiffusione, perché può
tranquillamente andare avanti fino alla chiusura del locale, purché non
disturbi la quiete pubblica e sia complementare all’attività principale.
L’assessore al Marketing Territoriale, Rocco Rino Mangini,
sottolinea però un aspetto importante. Qualunque esercente, infatti, volesse
organizzare un intrattenimento musicale, deve compilare e far recapitare al
sindaco una modulistica precisa, nella quale spiega nei dettagli l’evento che
intende realizzare. Tutto necessariamente entro 10 giorni dalla data di
svolgimento dello stesso. Sarà lo stesso primo cittadino, poi, a dare il via
libera o meno all’iniziativa. Una volta ottenuto il disco verde,
l’esercente deve immediatamente presentare anche la Segnalazione certificata di
inizio attività, la Scia.
Per tutti coloro che trasgrediscono, ovviamente, ci
saranno multe salate: da 260 euro a 1100 euro, con la possibilità del pagamento
ridotto a 366,66 euro. Lo ricorda il tenente della polizia municipale Gaetano
Paciullo, che però sottolinea come
l’ordinanza non preveda sanzioni per chi reitera il non rispetto delle regole.