Mi prendo tutte le responsabilità di quel che segue, abituato come sono a farlo da 25 (venticinque) anni.
Ieri, il ddl “la Buona Scuola” (formula inventata dallo scrittore Marco Lodoli, da me non più adorato: che delusione) è passato al Senato.
Ora, tornerà alla Camera, ma il più è fatto.
Inutile la trasferta capitolina degli instancabili ed encomiabili docenti bitontini per evitare la catastrofe.
Vana è stata la manifestazione di protesta per le strade della città eterna.
L’ex sindaco di Firenze aveva promesso che sarebbe andato per la sua strada e così è stato.
A colpi di fiducia – fosse la prima… E poi: fiducia in che? In cosa? Forse solo nell’unica preoccupazione possibile: mantenere le chiappe incollate alla poltrona per continuare ad assicurarsi privilegi e compensi abnormi e iniqui – è riuscito a far superare alla Riforma lo scoglio di Palazzo Madama.
Ma lo si era capito sin dall’inizio che sarebbe andata a finire così.
Scioperi, scrutini bloccati, sindacati finalmente e fugacemente uniti: tutto invisibile, oltre che frusto.
Ministro e presidente del consiglio hanno portato avanti questo progetto apocalittico di istruzione – fintamente adeguato a maxiemendamenti che confermavano la follia pregressa – che non ha alcuna idea di Paese all’orizzonte, ma solo la necessità di risparmiare su un mondo ritenuto da sempre un pernicioso stipendificio.
Il guaio, mi spiace ancora una volta sottolinearlo, sono i salivari palafrenieri dei potenti.
Accecati dalla luce che piove su di loro dal capo infallibile, codesti servi striscianti tutto accettano, sostenendo come cosa buona e giusta.
Ecco, sono loro il male del nostro malconcio Stivale.
Loro, i lecchini, ad ogni livello. E non è un caso che il ddl presto trasformerà anche la Scuola in una fucina di papille gustative in 3D da addestrare cotidie sui glutei del dirigente.
Sì, i lecchini: coloro che hanno visto sotto i loro occhi franare inesorabilmente la pubblica istruzione senza muovere un dito; tutti coloro che ieri hanno votato a favore dell’inguardabile Sgorbio detto ddl; tutti coloro che hanno inventato il termine orrendo “democratura” pur di giustificare le castronerie assolute di questo dittatorello da due soldi, ovviamente sostenuto dai poteri forti nel realizzare quel che, se fosse stato attuato da un governo di centrodestra anche solo in minuscola percentuale, avrebbe causato una sanguinaria rivoluzione.
Non sto ora ad elencare i punti deboli e stupidi della Riforma – gli albi territoriali, la morte delle Gae, i superpoteri ai presidi ed amenità del genere -, li troverete in siti molto più specializzati di questo.
Qui, mi limito solo a dire questo.
Non vi preoccupate, detentori di laticlavio (e cos’è? Andate a studiare senatori…) e dintorni, state pur certi che noi professori, ancora una volta, ci caricheremo la croce sulle spalle e affronteremo il nostro consueto calvario. Figuratevi.
Però, lasciatevi dire una cosa.
Caro Renzi, cari politici, ma andate aff…