Si aggrava
ulteriormente il bilancio del terribile incidente ferroviario di ieri mattina
sulla linea delle Ferrovie del Nord
Barese Bari – Barletta, nel tratto tra Andriae Corato, in un tappeto di ulivi. Il
numero delle vittime è salito a ventisette,
ieri sera è stato recuperato anche il corpo del secondo macchinista. Cinquanta
invece i feriti, trasportati nei vicini ospedali di Andria, Barletta,
Bisceglie, Corato e Molfetta. Tra questi feriti, alcuni versano in gravissime
condizioni, soccorsi in codice rosso. Circa altri oltre venti feriti invece
sono stati già dimessi dagli ospedali.
Tra i feriti non
risultano ad ora bitontini, mentre non si può ancora escludere se vi siano nostri
concittadini tra le i dispersi e soprattutto tra le vittime, visto che il
riconoscimento delle salme avverrà questa mattina presso la sede della Medicina
Legale del Policlinico di Bari, ove i feretri ieri sono stati condotti. Un
riconoscimento non facile, che in alcuni casi si limiterà ad effetti personali
e non ai corpi, dilaniati dal terribile e devastante impatto.
Tra le vittime, un
cittadino di Terlizzi, fratello di una donna residente a Mariotto.
Intanto, incessante
è stato il lavoro dei soccorritori e dei tecnici ferroviari, continuato per
tutta la notte. In serata, infatti, una motrice ha consentito di avanzare uno
dei due convogli, così da separarli e creare un varco per facilitare le
operazioni di ricerca di eventuali superstiti. Ad ora non risultano altri corpi
e le ricerche sembrano interrotte. Si sta lavorando soprattutto per liberare la
tratta ferroviaria e ristabilire nel più breve tempo possibile la circolazione
dei treni, che per il momento è garantita regolarmente, ad eccezione del
trasferimento in autobus dei passeggeri tra le stazioni di Corato e Andria.
La Procura di Trani
ha aperto un fascicolo di inchiesta per omicidio
colposo plurimo contro ignoti, per fare chiarezza su quanto accaduto e su
quali le responsabilità dell’incidente, avvenuto in un tratto a binario unico
della Ferrovia del Nord Barese, privo di sistemi tecnici ma che prevede solo il
blocco telefonico da parte dei capistazione. Fondamentale nelle indagini potrà
essere il ritrovamento, ieri sera, della scatola nera di uno dei due mezzi.
Presso il
Palazzetto dello Sport di Andria, in via Germania, inoltre, è stato allestito
un centro di accoglienza ed informazione per i familiari di vittime, dispersi e
feriti. E questa mattina saranno organizzati degli autobus per accompagnare i
familiari dei deceduti al Policlinico di Bari per la drammatica procedura del
riconoscimento.
Ieri sera, è giunto
in Puglia anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che si è recato prima sul luogo del disastro
ferroviario e poi in Prefettura a Bari per un incontro con le istituzioni
locali ed i responsabili dei soccorsi, preceduto nel primo pomeriggio dall’arrivo
del ministro per le infrastrutture, Graziano
Del Rio. Renzi ha voluto effettuare un sopralluogo sul posto e soprattutto
ha voluto portare il cordoglio e la vicinanza di tutto il Paese alla Puglia.
«Prima
di essere politici siamo padri, madri e il primo pensiero va alle famiglie dei
dispersi – ha commentato il premier –. Siamo qui per dare un abbraccio ai pugliesi: vi staremo vicino dopo
questo grande momento di dolore. Voglio che risuoni forte il grazie
degli italiani per la straordinaria professionalità dei soccorritori che hanno
reso meno pesante un bilancio di morti comunque assurdo e inaccettabile».
In una giornata terribile come quella di ieri, però, ci sono due note di
luce e speranza. L’encomiabile lavoro dei soccorritori, giunti sul posto poco dopo
il gravissimo incidente, e che si sono prodigati incessantemente, anche
allestendo un ospedale da campo, e la reazione orgogliosa del popolo pugliese,
che ha risposto presente al tam tam sui social network circa la richiesta di
sangue, recandosi in massa ed affollando i centri emotrasfusionali del
Policlinico di Bari e degli ospedali della Bat.