Che fosse il braccio fantasioso delsindaco Abbaticchio, qualche sospetto l’avevamo maturato da tempo.
Addetto al
marketing e al turismo, sin dall’inizio gli è toccato celebrare i matrimoni con
i fichi secchi, dovendo fare ogni poco di necessità virtù.
Così, tra una cassa
acustica miracolata durante la presentazione di un libro ed un evento tirato su
in un battibaleno, Rino Rocco Mangini aveva dimostrato di saperci fare.
Destava
meraviglia solo questa sua altalena umorale che lo faceva oscillare tra la
pensosità d’una mano affondata nella folta barba da profeta – ohibò,
esattamente la medesima posa del teutonico visitatore che ieri descrivevo… – e
l’allegria d’imprevedibili sorrisi – talché il primo cittadino l’aveva
ribattezzato, spero non ironicamente, “assessore alla felicità”.
Di certo,
Rino, fors’anche in virtù del duplice nome, pareva possedere dei neppur tanto
reconditi superpoteri.
Pensate, aveva palesato una inconsueta capacità di dialogare con tutti,
persino ascoltandoli, non fingendo di farlo, come molti politici usano.
Insomma,
quest’assessore non era (e non è) proprio malaccio.
Ma veniamo alla cronaca spicciola di
queste ore.
Ventiquattr’ore or sono avevo denunciato la presenza di un pezzo
di pneumatico sopra il cornicione del portale della chiesa del Purgatorio.
Immobile
lassù da mesi per giunta, come già rimarcato da molti cittadini.
Invocavo, più o meno disperatamente, l’intervento
di qualcuno per rimuovere quel segno inequivocabile di fonda inciviltà.
E chi
poteva volare sin lassù se non lui, SuperMangini?
Bè, proprio volare non direi, però,
armato di scala e pertica s’è issato sull’ultimo piolo e col battacchio ha
uncinato il nero copertone ed ha ristabilito la civiltà.
Impagabile.
Deferenti,
gli rendiamo grazie per l’efficiente ed immediata concretezza.
Resta solo un piccolo interrogativo. Non
si poteva fare un po’ prima?