Ricorso immediato contro il Tar.
Non si fa attendere la “risposta” di Palazzo Gentile contro la chiusura del tribunale cittadino, disposta dal ministero della Giustizia a partire dal 7 settembre prossimo.
Nella giornata di ieri, infatti, la giunta comunale ha deciso di dare il via libera agli atti necessari per l’impugnazione del decreto del guardasigilli Annamaria Cancellieri «per la sua incidenza sull’assetto delle strutture giudiziarie che dovranno, ai sensi del decreto legislativo 155/2012, essere riorganizzate entro il 13.9.2013; per il mancato soddisfacimento delle esigenze e dei presupposti per l’applicazione dell’art. 8 del predetto decreto; nonché in considerazione del grave pregiudizio anche sotto il profilo dell’esercizio del diritto di difesa e di giustizia che i cittadini di questa città subirebbero, con particolare riguardo ai ceti più deboli e meno abbienti che, invece, proprio in questo momento di particolare crisi economica, avrebbero bisogno di maggiore tutela».
Dal Comune contestano, inoltre, «la inadeguatezza delle situazioni logistiche connesse al disposto del suddetto decreto ministeriale (mancanza di collegamenti pubblici diretti e/o parcheggi dedicati presso le altre Sedi)», e che «il permanere, anche temporaneo, di un presidio dì giustizia sul territorio di Bitonto avrebbe una sicura funzione di contrasto nei confronti dei recrudescenti fenomeni criminali in atto che hanno interessato anche l’assetto amministrativo-istituzionale della città visti i flussi di lavoro accertati ad oggi e dato atto della funzione preventiva che la presenza delle Forze dell’Ordine presso tale struttura in qualche modo garantiscono». La giunta, inoltre, ha nominato Antonio Leonardo Deramo avvocato difensore del Comune per la suddetta causa. Per lui il compenso sarà di 3 mila euro, suscettibili di rideterminazione.
Il ricorso al Tar era già stato annunciato dagli avvocati bitontini il 16 agosto scorso (http://www.dabitonto.com/cronaca/r/il-nostro-tribunale-chiudera-a-settembre-gli-avvocati-bitontini-non-ci-stanno/1077.htm).
Gli stessi avvocati, però, non escludono altre iniziative di protesta.