Lo splendore di San Giovanni, ignota persino agli stessi bitontini, e la bellezza degli affreschi, semicancellati dal tempo, di san Paolo e della vicina Santa Caterina d’Alessandria.
Meraviglie nascoste della città di Bitonto che ieri sono tornate alla luce (seppur fosse solo quella di torce e di smartphone) con “Chiese Aperte”.
Migliaia di visitatori, bitontini e non, hanno partecipato all’edizione zero della manifestazione, frutto della collaborazione tra Comune, Diocesi e sezioni locali di Confartigianato, Confcommercio e Avis.
Una serata all’insegna della cultura e dell’arte, svelata al pubblico dalle guide turistiche certificate ed esperte dell’associazione What To Do Bitonto.
Grande interesse ha suscitato l’itinerario “Le antiche chiese e le corti medievali”, in cui erano inserite tutti i luoghi di culto aperti per la prima volta dopo decenni. Centinaia di visitatori hanno contato anche i tour “Tra spiritualità e ricchezza” e “Le tracce del Barocco”.
Contento per la riuscita dell’evento il sindaco Francesco Paolo Ricci: “La partecipazione di tanti turisti, di tanta gente e la curiosità di tanti cittadini che non conoscevano queste chiese ci gratifica tantissimo”.
“Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa che impreziosisce il nostro programma estivo – ha sottolineato il primo cittadino -. Chiese Aperte si inserisce nell’ambito di un’avviata interlocuzione con Arcidiocesi e Sovrintendenza, per il recupero di alcune chiese del centro antico e soprattutto la valorizzazione dell’immenso patrimonio storico-artistico che questa città possiede”.
La promessa è quella di riorganizzare lo stesso evento, anche in altri periodi dell’anno, e di potenziarlo.