8 Marzo, Festa della donna. Ecco qui, di seguito, gli auguri “scomodi” del poeta e ispettore di Polizia Vincenzo D’Acciò.
“Per la Festa della Donna vi dico non festeggiate, ma incazzatevi.
Incazzatevi quando il vostro uomo alza la voce, incazzatevi quando il vostro uomo vi offende, incazzatevi quando il vostro uomo vi mette le mani addosso, incazzatevi quando il vostro uomo dopo avervi schiaffeggiato, preso a calci sbattute al muro vi chiede scusa e giura che non lo farà più perché mente, incazzatevi quando pensate che è meglio tacere piuttosto che fare capire agli altri quello che sta succedendo perché chi ha sbagliato non siete voi, e soprattutto denunciate tutto e sempre e non aspettate la prossima volta perché potrebbe non esserci.
Non dico che è facile, non dico che il percorso è breve e scevro da momenti bui ma va fatto, il mostro va allontanato.
Nel mio lavoro i tra i momenti più belli ci sono quelli in cui sulle facce di alcune di voi e dei vostri figli è riapparso il sorriso e la mia la nostra più grande soddisfazione è quella di avervi dato una piccola mano.
Quindi oggi non festeggiate e incazzatevi perché l’unica tempesta emotiva che volete è quella della ritrovata serenità.
Un pensiero a tutte le donne che hanno pagato il conto ad un uomo violento ad un assassino che erroneamente chiamavano amore”.