Invalidare le prove INVALSI non è solo un gioco di parole, ma una cosa molto più seria.
E’ un gesto simbolico di devastante forza: renderle nulle, azzerandone l’efficacia, significa per i docenti bitontini far sentire la propria voce con un’assenza assordante. E, soprattutto, massiccia.
Ieri, infatti, nelle scuole primarie della città, dove si dovevano tenere appunto i test predisposti dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (spiegazione dell’acronimo succitato, macabro rito prima inesistente nel mondo scolastico, oggi utile per raccogliere mesti dati che, confrontati un domani con le ridenti cifre della restante Europa, serviranno ad umiliarci una volta di più) gli insegnanti che hanno scioperato hanno raggiunto la mourinhana percentuale del 99,9 quasi periodico.
E, novità di non poco momento, accanto ai prof ci sono anche i genitori, con medesima adesione schiacciante.
Eccezion fatta per quattro solitari alunni della “Fornelli” e tre soli della “Modugno-Rutigliano”, le altre scuole di Bitonto, Palombaio e Mariotto sono rimaste deserte (nel dettaglio: I.C. “Cassano -de Renzio”: nessun alunno; I.C. “Caiati – Rogadeo”: nessun alunno; I.C. “Sylos”: nessun alunno; I.C. “Don Tonino Bello”: nessun alunno). Agevole prevedere che analogo risultato sarà stato artigliato in altri delusi centri dello Stivale.
Tuttavia, il buon ex sindaco di Firenze continua a non ascoltare con umiltà ed attenzione le altrui obiezioni e tira dritto per la sua strada.
Incassato l’autografo del Presidente Sergio Mattarella (che anagrammato fa “Matteo si rallegra“. E te credo…) in calce al testo dell’Italicum ugualmente osteggiato dall’altra metà del cosmo politico, presto condurrà in porto anche la sua “Buona Scuola”, che proprio buona non è, se è vero com’è vero che rende precario il futuro persino a chi precario credeva di non esserlo più e fa dei dirigenti dei piccoli grandi podestà di ventennale memoria, esortando, così, i prof ad allenare strenuamente le loro papille gustative nei dintorni dei glutei del capo per salvaguardare i propri.
Insomma, il progetto pare sia questo: rendere la scuola identica alla politica.
E ci basta vedere in quali condizioni è stato ridotto il Paese per avere un’idea (sconsolante) di quel che diverrà il sistema scolastico nostrano…