“Bitonto?
Ha fatto la sua bella figura anche a Olio Capitale”.
Lo
sguardo di Domenico Incantalupo, assessore comunale all’Agricoltura,
è quello di una persona fiera, sicuro di quello che sta affermando,
convinto di non fare retorica.
Sì,
perché la città dell’olio è stata davvero protagonista, per la
terza volta consecutiva, in quel di Trieste dal 5 all’8 marzo, alla
fiera specializzata e dedicata alle
migliori produzioni di olio extravergine d’oliva, giunta alla decima
edizione.
I
Comuni pugliesi presenti erano 13, e lo stand del tacco d’Italia era
quello più grande (circa 320 metri quadri di bontà e tanta roba), e
anche lo “spazio” cittadino non è stato affatto disdegnato.
“E’
stato un punto di riferimento per tanti – commenta
Incantalupo –e ha ricevuto costanti visite. Basti pensare alla mostra “Olio
d’artista”, altrimenti detto quelle visioni
originali e divertenti che danno risalto al contenitore, lattine e
bottiglie d’olio d’oliva, curata da Franco Sannicandro”.L’idea,
in realtà, nasce nel 2011 anche con la preziosa collaborazione di
Marco Tribuzio, e già più volte ha estasiato i palcoscenici
milanesi e non solo(http://www.dabitonto.com/cultura-e-spettacolo/r/olio-d-artista-l-oro-della-nostra-terra-conquista-milano/7253.htm).
“Abbiamo
illustrato – racconta
con orgoglio –la mostra anche al viceministro all’Agricoltura Andrea Olivero, al
presidente della Regione Friuli Debora Serracchiani e all’assessore
lucano delle Politiche agricole Luca Braia”.
Un
orgoglio per la nostra terra è stato anche Emanuele Natalizio, che
ha partecipato con successo allo “Show
Cooking”,
dove 12 chef tra stellati e non si sono cimentati nella
preparazione di un piatto in vista. Il nostro cuoco è stato l’unico
a rappresentare il Sud Italia e a rispettare la cucina tipica
pugliese.
E,
per non farsi mancare davvero nulla, ha ben pensato di preparare
“l’Apulia
Kit Survivor”,un kit di sopravvivenza pugliese ai primi sintomi di fame. Gli
ingredienti non hanno bisogno di presentazioni: orecchiette, taralli,
cime di rape, olio extravergine d’oliva. “Ne
ho venduti circa una ventina”, ammette
senza infingimenti.
L’esperienza
triestina è stata con il segno “più” anche per gli operatori, i
produttori e gli imprenditori agricoli cittadini (sei quelli
partecipanti. Quattro bitontini, uno di Palombaio, uno di Mariotto).
“Anche
quest’anno – dice
uno di loro, Francesca Dellorusso – è
stato un qualcosa di estremamente utile e positivo, anche perché
stiamo creando un rapporto di fidelizzazione con i consumatori. Il
Comune ha organizzato la tre giorni in modo davvero impeccabile”.