Gli
obiettivi sono chiari già dall’articolo 1 del protocollo d’intesa,
non a caso chiamato “Misure
di contrasto all’abusivismo nell’artigianato”.
Da
un lato si tenta di «contrastare
il fenomeno dell’abusivismo nell’ambito di tutti i settori
artigianali consentendo, ove possibile, il recupero di risorse alla
comunità cittadina mediante la collaborazione dell’associazione
Confartigianato e nel più ampio quadro della collaborazione del
Comune di Bitonto con l’Agenzia delle entrate». Dall’altro
si cercherà di
«favorire
l’attività dell’amministrazione nella elaborazione di segnalazioni
qualificate nell’ambito del controllo sulle attività
imprenditoriali non denunciate».
L’accordo,
firmato nei giorni scorsi tra amministrazione comunale (sindaco
Michele Abbaticchio) e la Confartigianato (presidente provinciale
Francesco Sgherza e cittadino Michele Valeriano), vuole combattere un
nemico con nome e cognome ben preciso. Quei soggetti, assolutamente
invisibili al fisco, che svolgono attività imprenditoriale senza
alcun tipo di legalità e che danneggiano coloro cercano di lavorare
onestamente attanagliati da una crisi che ha messo in ginocchio
l’intero settore. E che, addirittura, sarebbero “famosi” agli
stessi imprenditori cheoperano
sul territorio.
Il
protocollo prevede che sarà la stessa Confartigianato a comunicare
al Comune tutte le informazioni in suo possesso, in primis la carta
di identità dei furbetti. Da Palazzo Gentile, poi, provvederanno a
effettuare tutti i riscontri del caso comunicando le risultanze delle
attività di controllo all’Agenzia delle entrate.
Ogni
anno, poi, attraverso i mezzi di comunicazione più disparati
(periodici,
siti internet, newsletter), l’organizzazione degli artigiani e delle
piccole e medie imprese divulgherà i risultati ottenuti dalla
sinergia e dal protocollo d’intesa.