Sabato scorso 23 novembre presso la sede del Comune di Bitonto, l’autrice Maria De Giovanni ha presentato il suo ultimo libro “Sulle orme della Sclerosi Multipla – La rinascita” e la Sala degli Specchi di Palazzo Gentile ha brillato di una luce diversa, una luce intensa che solo le persone colme d’amore possono emanare.
L’autrice salentina ha cominciato col ripercorrere la sua vita dal momento della scoperta della malattia circa 14 anni fa in poi. Con voce piena di commozione non ha esitato nel raccontare che quando comprese che si trattava di sclerosi multipla, che fino ad allora i familiari le avevano nascosto, si gettò in terra e pianse per ore perché una sentenza così crudele nessuno se l’aspetta nella vita. Una vita ordinaria, una vita come tutte le altre, caratterizzata dal lavoro, dai compiti di moglie e madre di tre figlie di cui la più piccola Aurora di soli tre anni.
Come avrebbe potuto crescere le sue figlie in quelle condizioni? Che madre sarebbe stata se tutte le sue funzioni fisiologiche sarebbero state compromesse? Queste e tante altre domande si poneva la madre dal cuore infranto.
L’autrice ha spiegato ai presenti in modo elementare e semplice le cause ed i sintomi della malattia definendola una malattia dell’anima oltre che del corpo. Questo in quanto, oltre a difficoltà motorie, stanchezza perenne, incontinenza, disturbi della vista, ci sono molti altri sintomi non visibili che però il malato avverte.
All’incontro erano presenti gli studenti di varie scuole superiori della città con i loro docenti e Dirigenti scolastici che hanno prestato grandissima attenzione alle parole della scrittrice che ha saputo commuovere tutti.
Momento saliente della conferenza è stato quando Maria De Giovanni ha raccontato l’episodio dell’intervento del 118. Poiché era facile che Maria svenisse in qualsiasi momento, soprattutto quando era in casa con la figlioletta di tre anni, un giorno le insegnò a chiamare il numero 118 definendolo “numero degli angeli”. Le spiegò che doveva subito comunicare all’operatore dove abitavano, indirizzo e numero civico corretto, cognome e nome e che la mamma dormiva e che non si risvegliava. Dopo aver istruito la bambina, la situazione si verificò realmente e così la piccola Aurora ebbe la prontezza e la preparazione per chiamare gli addetti del 118 che arrivarono e soccorsero subito Maria salvandole la vita.
A questo punto è stato coinvolto il dott. Gaetano Dipietro, responsabile del 118 per la provincia Bari e BAT invitato alla conferenza insieme al responsabile per la parte informatica del 118 ing. Luca Cimino. Il dott. Dipietro subito ha precisato che nella sua carriera di responsabile di tale servizio, non ha mai sentito di una bambina così piccola che si sia adoperata per il 118 e che era stato informato di altro bambino che si era reso utile per la chiamata del 118 ma che aveva 10 anni. Tale bambino era stato insignito del titolo di “Ambasciatore del 118”. Il Dirigente invitava tutti i cittadini compresi i bambini ad utilizzare il servizio correttamente e non abusare per realizzare degli scherzi che purtroppo fanno perdere tempo e possono compromettere l’aiuto tempestivo a chi realmente chiama il 118 per richiedere il soccorso.
Nella parte finale del convegno, l’autrice ha raccontato della sua reazione alla malattia, al momento in cui guardandosi allo specchio decise di reagire e nonostante la sua malattia dare un senso alla sua vita, alla sua esperienza arrivando persino a dichiarare che la malattia le aveva cambiato la vita in peggio ma anche in meglio, che essa è stata per lei un ‘opportunità. Infatti Maria ha iniziato a scrivere libri, è diventata giornalista, ha iniziato a tenere conferenze e seminari per parlare della sclerosi multipla ma anche e soprattutto di speranza, di forza e di coraggio. Ha fondato l’associazione “Sunrise” che si occupa di aiutare tutte le persone disabili e sole e poi ha realizzato il progetto “Il Mare di tutti”. Tale iniziativa prevede che alcuni lidi del Salento siano attrezzati per ricevere persone disabili e persone affette da sclerosi multipla. Quindi sono presenti volontari che permettono ai meno fortunati di potersi bagnare e non solo. E’ sempre presente una equipe medica composta dal fisiatra, cardiologo, neurologo, psicologo. Il malato riceve una visita preliminare e poi assistenza continua. Maria, ha spiegato emozionata, che sono riusciti a portare a mare con un furgoncino appositamente attrezzato persone che non vedevano il mare da circa vent’anni.
Alla conferenza non sono mancate le domande dei ragazzi e dei presenti tra cui la piccola Letizia, affetta da sindrome di Down che non ha avuto timore a porre una domanda a Maria.
Non potevano mancare i ringraziamenti espressi dall’autrice verso l’ing. Vincenzo Drimaco ex docente I.T.C. in pensione ideatore dell’evento e all’Assessore alla Pubblica Istruzione dott.ssa Marina Salierno che ha accolto di buon grado questa iniziativa considerandola come una grande opportunità per la città. Un ringraziamento particolare ad Antonia Morea interprete LIS e Presidente dell’associazione LIS-iaco che ha tradotto tutta la conferenza nella lingua dei segni. A condurre l’evento, la poetessa bitontina Mariella Cuoccio che ha concluso l’incontro leggendo e dedicando a Maria De Giovanni una poesia dal titolo “Ginestra” di cui un estratto:
“Mi inginocchio dinanzi
a questo fiore
che contiene i profumi della primavera
che nasce dalle macerie
della terra arsa
e con ardore
rinasce al chiarore
di una nuova alba.”