Da un lato
c’è stata la maggioranza, che ha provato a ridimensionare il famoso emendamento
“ammazza Terzo settore” licenziato nell’ultimo Consiglio comunale e che tanto
ha fatto innervosire Chiesa e compagnia bella.
Dall’altro
lato c’è stata l’opposizione, che ha tentato di vederci chiaro per capire
effettivamente chi e quanto deve pagare, di specificarlo nel Regolamento
dell’Imposta unica comunale, e di difendere il ruolo sociale della Chiesa
bitontina.
Dall’ultimo
lato, invece, c’è stata l’amministrazione comunale, che ieri ha indirizzato una
lettera aperta alle Onlus sulle esenzioni Tari.
Anche giovedì,
quindi, c’è stata bagarre sulla questione tributi – Chiese/Terzo settore, con la Giunta che approverà nei prossimi giorni le convenzioni per
l’attività di accoglienza, formazione, carità e sostegno alle persone
svantaggiate grazie alle quali onlus, parrocchie e associazioni risparmieranno
la tassa sui rifiuti.
L’opposizione
sferza. L’argomento
è stato introdotto dal capogruppo Pd Francesco Paolo Ricci, che è tornato sulle
polemiche dei giorni scorsi. «Non mi piace che rappresentanti della vita
comunale e delle istituzioni possano accusare la Chiesa locale di essere coinvolta
nella vita amministrativa di questa città. Ognuno può avere il suo credo verso
la Chiesa, ma io mi dissocio dall’accusa fatta e da questo modo di parlare».
«Bisogna guardare la Chiesa – ha proseguito l’ex assessore – per il suo
avere le porte aperte, nella sua vita oratoriale, coinvolgimento con i minori,
le donne e i deboli. A me piace guardare i preti giovani che stanno dando tanto
per questa città, senza pregiudizi, senza se e senza ma, e che sono una
sentinella per il territorio andando in soccorso dei Servizi sociali. Dobbiamo
soltanto esserle grati».
Il
capogruppo di Forza Italia Domenico Damascelli, invece, ha invitato l’emiciclo
a fare un passo indietro sulla tassazione al Terzo settore, «cercando di
andare incontro a quelle situazioni in cui non c’è mai stato scopo di lucro ma
solo beneficenza e volontariato. E’ fondamentale mantenere l’esenzione perché
la Chiesa fa da intermediario tra politica e cittadin e anche perché queste
cose fanno male alla cittadinanza».
Sulla
stessa lunghezza d’onda anche Francesco Toscano (Udc), che ha invitato
espressamente a tenere fuori Chiese e Onlus dalla tassazione.
La
maggioranza si difende. La
maggioranza e l’amministrazione comunale hanno tentato di difendersi, spiegando
che non si vuole tassare chi fa volontariato e impegno sociale e nessuno ha mai
pensato di farlo. Il sindaco Michele Abbaticchio ha ricordato che «la Chiesa
svolge un ruolo imponderabile sotto profilo dei risultati e del valore con i
suoi soldati e i suoi
preti, come ha più volte richiamato Avviso Pubblico e questa amministrazione.
Da cattolico mi sento rappresentato da papa Francesco che sta esortando a
svolgere le azioni che Cristo ha insegnato e le azioni di supporto e di aiuto
non devono soltanto arrivare in termini di equità fiscale, ma vanno misurate in
tanti interventi come Piano sociale di zona, progetto doposcuola e nella
disponibilità che ogni volta si mostra di avere dinanzi a temi sensibili. Con
il terzo settore si può aprire dialogo costruttivo non solo sulla equità
fiscale, ma anche su tutto il resto e a fine mandato tireremo le somme».
Giovanni
Ciccarone (Progetto comune), facendo riferimento alle legge n° 222 del 1985, ha
ricordato invece che «ai fini Tari gli enti ecclesiastici
e le onlus saranno assoggettati al tributo solo e soltanto per quelle superfici
utilizzate per lo svolgimento di attività commerciali. Resteranno invece completamente esenti quelle
superfici dirette all’esercizio del culto e alla cura delle anime, alla
formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, allo svolgimento di
attività di catechesi, oratorio, carità e alla educazione cristiana».
Anche Vito Modugno (Sinistra
ecologia e libertà) ha ribadito che non c’è nessuna tassazione per chi farà
volontariato, assistenza alla povera gente e catechesi, e che «sul
provvedimento si sta facendo tanta confusione».
Intini
“respinto”.Quando si è entrati nel merito del
Regolamento Iuc (l’ordine del giorno era modificare i commi 7 dell’articolo 59
e il comma 5 dell’articolo 63), Paolo Intini ha fatto notare discrasie tra
quanto affermato dalla maggioranza e
quanto effettivamente riporta il documento dell’Imposta unica municipale. Ha
chiesto, allora, una sospensione per concordare possibili modifiche e migliorie
al provvedimento, e in modo particolare all’articolo 59, punto 1.6, anche per
una questione di chiarezza. La maggioranza, però, ha declinato l’invito
bocciando (20 voti favorevoli e 7 astenuti) anche le modifiche dei commi in
questione.
Ricordo di
Scamarcio. La seduta si è aperta con un ricordo
bipartisan (e un minuto di silenzio proposto da Christian Farella) di Gaetano
Scamarcio, già senatore della Repubblica, uomo di spicco del Partito socialista
e legato alla nostra città, sebbene fosse andriese, e morto qualche giorno fa.
Da più parti si è elogiata la sua
concretezza, il suo impegno non solo politico, la sua disponibilità
all’ascolto, al dialogo e al confronto. Accorato il ricordo di Francesco Mundo,
capogruppo comunale del Psi, che ha sottolineato la grande caratura politica
dell’ex senatore attraverso due articoli tratti dall’”Avanti” del 1983.