All’indomani delle
precisazioni fatte attraverso gli organi di stampa locali dall’assessore al
Bilancio Michele Daucelli, il
consigliere comunale di minoranza Paolo
Intini ha indetto una conferenza stampa nella sede del comitato a sostegno
di Matteo Renzi, in via Pasculli, per divulgare alla città tutta le scelte
dell’amministrazione su due cavillosi argomenti, quali l’IMU e la Tares.
«Il consiglio comunale, che ha deliberato in
materia di Tares ed IMU, si è protratto per un’intera notte e non ha giovato alla
presenza della stampa, che non ha, dunque, potuto informare la città sugli
emendamenti proposti ma non approvati», ha spiegato l’ex candidato sindaco,
che ha tenuto a precisare come non siano solo le scadenze del regolamento Tares
ad interessare ai cittadini.
Di interesse
pubblico, infatti, sembrano essere alcuni articoli del regolamento Tares, a
cominciare dall’Art. 44, che al comma 4
disciplina i termini entro cui consegnare le denunce, ovvero entro 90 giorni
dalla data di approvazione del regolamento. Quindi la dichiarazione per
l’applicazione del tributo dovrà essere presentata entro la fine di febbraio,
considerato che il regolamento è stato approvato nel consiglio comunale
terminato nella mattinata del 29 novembre. La dichiarazione è anche necessaria
per accedere ad eventuali agevolazioni e riduzioni, che in passato venivano
comunicate attraverso un manifesto pubblico già a partire dal mese di luglio. Oggi,
invece, i requisiti per poterne usufruire non sono stati ancora resi noti.
Dopo tali
chiarimenti iniziali Intini passa in
rassegna le agevolazioni, esenzioni e riduzioni, che, secondo l’articolo 27, al comma 2.5, possono essere ottenute sono
se presentate esclusivamente tramite CAF convenzionati con il Comune o la Cerin,
trasmettendo contestualmente la relativa certificazione ISEE. Intini, dal canto
suo, ha evidenziato come non tutti i CAF siano in possesso della convenzione,
specie quelli nati negli ultimi tempi. Ne consegue così che per poter accedere
a tali riduzioni è necessario che gli uffici comunali risolvano il problema
delle convenzioni con i CAF.
Sempre in tema di
riduzioni, per le utenze domestiche con un unico occupante viene applicata una
tariffa che prevede una riduzione del 10%, a condizione che l’occupante abbia
un reddito ISEE non superiore a €
16.380,00 a differenza di quanto accadeva in precedenza con la Tarsu, quando la
riduzione era pari al 30% senza vincoli di reddito. Oltretutto la riduzione
sarà applicata se la dichiarazione ISEE verrà presentata da un CAF
convenzionato con Comune e Cerin.
Agevolazioni
e riduzioni non sono poi previste per i residenti del centro storico e delle
due frazioni di Mariotto e Palombaio che partecipano al servizio di raccolta
differenziata “porta a porta”. A tal riguardo la
maggioranza ha bocciato un emendamento presentato proprio dallo stesso
consigliere Intini assieme a Gaetano De
Palma del Partito Democratico, che prevedeva una riduzione della tariffa
pari al 15%.
In tema di
maggiorazioni, come stabilito dall’articolo 29, comma 4, si applicano le
medesime riduzioni agevolazioni ed esclusioni previste per il tributo comunale
sui rifiuti: se il singolo utente, dunque, non fa istanza previamente alla
Cerin sarà costretto così a pagare l’intera maggiorazione. Intanto, proprio
nella mattinata di ieri, la Commissione parlamentare sul Bilancio ha comunicato
di aver prorogato il pagamento della maggiorazione (0,30) dal 16 dicembre al 24
gennaio 2014.
Intini poi si
sofferma sul Tributo Giornaliero, spiegato
dall’articolo 21; in precedenza
questo tributo prendeva il nome di Tarsug, cioè l’imposta che pagava colui che
occupava una superficie per un tempo inferiore a 183 giorni. Il tributo in
questione è gestito dall’Impa, ma ad oggi in consiglio comunale non è arrivata nessuna appendice Impa
relativa alla Tares Giornaliera. Si chiede dunque intini: «se oggi dalla Cerin riceviamo lo 0,30% come maggiorazione, chi deve
pagare la Tares Giornaliera cosa riceverà? Nulla, perché non è stato presentato
alcun regolamento ad hoc. In più le persone stanno pagando la Tarsu, non più
esistente».
Si passa all’IMU. «In consiglio comunale credevo arrivasse la
modifica del regolamento in materia di IMU, perché la normativa nazionale ha
dato la possibilità ai comuni di poter assimilare all’abitazione principale i
fabbricati dati in uso gratuito ai parenti di primo grado. L’amministrazione ha
ritenuto di non riconoscere questa assimilazione. La modifica avrebbe portato
l’esenzione dal pagamento. Oltretutto a coloro che accettavano di modificare il
regolamento sarebbe stata data la possibilità di avere un ristoro parziale da
parte dell’amministrazione centrale».
Un emendamento del
presidente della commissione Vito
Rosario Modugno ha proposto di condizionare il riconoscimento dell’aliquota
ridotta purché si abbia un ISEE non superiore a 5mila euro, così, invece di pagare
lo 0,76, pagheranno lo 0,46, che sarà riconosciuto solo a coloro che hanno un
modello ISEE pari o inferiore ai 5mila euro.
Sulla base delle
simulazioni, però, è probabile che a nessuno possa spettare questa
agevolazione. Infatti, per una residenza con 1 solo componente, accederà alla
riduzione chi ha un valore ISEE pari o inferiore a 5mila euro; per una
residenza con due componenti chi avrà un valore ISEE pari o inferiore a poco
meno di 9mila euro; per una residenza con tre componenti chi avrà un valore
ISEE pari o inferiore a circa 10.300 euro; per una residenza con quattro
componenti chi avrà un valore ISEE pari o inferiore a circa 11.550 euro.
In sostanza da
queste simulazioni si evince come la stragrande maggioranza non potrà accedere
ad alcuna agevolazione.