Con le elezioni regionali 2015 è finita l’era di Nichi
Vendola: a guidare la Puglia fino al 2020 sarà, infatti, l’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano.
A sancirlo è stato il 51% degli elettori pugliesi, ma
il dato che le ha contraddistinte è stato quello dell’astensionismo (quasi un
elettore su due non ha votato) e del successo ottenuto dal Movimento 5 Stelle che, con oltre il 18%, ha racimolato ben 4.249
voti: oltre 1.200 in più del Partito democratico e 1.400 in più di Forza Italia.
Abbiamo ascoltato il sindaco Michele Abbaticchio, che ha commentato ai nostri taccuini il risultato bitontino: «Molti cittadini hanno scelto di votare il Movimento 5 Stelle. Ci sono
anche amici che purtroppo non credono alle organizzazioni partitiche politiche,
con i quali discuto di questo spesso. Aumentano
le persone che votano i personaggi e
non le ideologie: anche questa è una responsabilità di cui farsi carico».
È venuta meno l’unione all’interno del centro
sinistra: la presenza, il peso dell’uomo-politico (come “animale politico” di
aristotelica memoria) Michele Abbaticchio è mancato?
«Io
sono solo un uomo che ha un consenso, credo, non irrilevante a livello personale.
Lo metto a disposizione di un progetto più grande di me stesso. Molto più
grande: se questo atteggiamento sarà gradito, forse si riuscirà a dialogare meglio
con tutti, altrimenti continuerà la
caccia all’uomo e al colpevole di tutto nella speranza di poter abbattere
l’ipotetico avversario. De Gasperi diceva “Non pensare alla forza
degli altri, ma alla tua debolezza”».
E continua: «La
maggioranza finora ha trovato sintesi solo con le mie candidature alle
amministrative e alla città provinciale metropolitana. Questa volta le ragioni
legittime di due movimenti politici ben distinti hanno portato alla candidatura
di Vito Palmieri e Michele Daucelli».
Ricordiamo, infatti, cheMichele Daucelli era in lista con “Noi a Sinistra per la Puglia” (1932 sono
state le preferenze a Bitonto e 2292 totali), mentre Vito Palmieri correva con “La Puglia per Emiliano” (977 sono
stati i voti bitontini e 1656 i totali): «Entrambi hanno ricevuto una bella risposta
dalla loro città – commenta il primo cittadino – ma per essere eletti avevano bisogno di un grande sostegno fuori
Bitonto. Ad entrambi occorrevano ancora diverse migliaia di voti in più e Bitonto da sola non poteva essere
sufficiente con il centro sinistra non unito e soprattutto con un astensionismo così
alto, anche nell’ipotesi in cui ci fosse stata una sola candidatura della
maggioranza».
Domenico
Damascelli è stato eletto consigliere regionale in quota con
Forza Itala e porterà, seppur in opposizione, la voce bitontina in Puglia: ieri
durante un’intervista ha dichiarato di essere a disposizione dell’amministrazione,
del sindaco, invocandovi di “usarlo”.
«Domenico
è un amico “non consapevole”, per questo gli ho perdonato da tempo alcune uscite
un tantino ingenerose. Con lui ho lavorato da dirigente e ho dato tutto
quello che in quel ruolo potevo dare, oltre l’orario di lavoro che potevo
sopportare fisicamente, come sto facendo da sindaco ora».
E chiosa: «Gli ho
augurato un grande in bocca al lupo per l’elezione. Non mi farò certo problemi
a interpellarlo per il bene della Città».