I dati sulle Commissioni consiliari diffusi nel corso della trasmissione “L’Arena” su Rai 1 nella puntata di ieri suscitano perplessità, perché affetti da incongruenze e scarsa chiarezza, che hanno avuto l’effetto di enfatizzare oltremodo il livello di spesa del Comune di Bitonto rispetto agli altri selezionati per il confronto.
Non si comprende, infatti, la ragione alla base della scelta per le regioni settentrionali del Comune di Biella (dimensionalmente non omogeneo con i suoi 43.818 abitanti rispetto agli altri presi in considerazione), che nel corso del 2014 è stato interessato dal rinnovo degli organi elettivi; in questo caso, quindi, le 5 Commissioni consiliari sono state operative sino a metà aprile e dal mese di ottobre in poi.
È del tutto evidente che i dati di Biella non sono quelli a regime e quindi sottostimati e non confrontabili con quelli di Comuni operativi per tutto l’anno.
Perplessità emergono anche nel caso dei dati, non consultabili online nella prescritta sezione “Amministrazione Trasparente”, del Comune di Pomezia (scelto per l’Italia centrale), che stando a quanto riportato da “L’Arena” avrebbe registrato nel 2014 solo 37 sedute per le 8 Commissioni consiliari con una spesa complessiva di 51.345 euro. Qualcosa non quadra anche in questo caso: se il numero delle sedute delle Commissioni consiliari è realmente pari a 37, ammettendo che a queste riunioni abbiano partecipato sempre tutti i componenti (8), si avrebbe un totale di gettoni di presenza pari a 296 per una spesa complessiva di 18.648 euro (il gettone di presenza nel Comune laziale è pari a 63 euro), sensibilmente diversa da quella riferita in trasmissione.
Per questo il Comune di Bitonto, dove sono operative 7 Commissioni consiliari, lungi dal confutare i propri livelli di spesa (per i quali, per completezza di informazione, occorre evidenziare che sono contingentati, non potendo ciascun consigliere ottenere in pagamento un numero di presenze tra Consiglio e Commissioni superiore a 24 al mese, e, a consuntivo, il totale dei gettoni pagati si attesta al 48,5% del massimo raggiungibile), intende approfondire la vicenda, per verificare la qualità dei dati utilizzati dalla redazione de “L’Arena” e il conseguente livello di obiettività dell’indagine proposta al pubblico.