Dall’avvocato Vito Desantis, segretario di “Governare il futuro” riceviamo e pubblichiamo.
“Gli articoli di “Governare il Futuro” apparsi recentemente sono stati condivisi e al tempo stesso contestati perchè sono stati considerati da alcuni di sinistra e da altri di destra.
La verità è che noi siamo come si diceva un tempo distinti e distanti perchè amiamo la verità e quindi la giustizia, concetti che con la scelta di campo di berlusconiana memoria non hanno alcuna affinità. Noi non siamo tifosi perchè al tifoso lo spirito critico passa in secondo ordine.
Questa caratteristica ci consente di dire che su di noi nessuno può calare la scure dato che non abbiamo scheletri nell’armadio e possiamo pertanto prenderci il lusso di ricercare sempre e comunque la verità e la giustizia riconoscendo meriti e demeriti quando i fatti sono ben chiari.
Abbiamo criticato l’attuale amministrazione non per tifoseria o per partito preso, ma solamente quando essa è stata poco attenta ai bisogni dei cittadini.
L’amministrazione ha fatto cose egregie quando ha collaborato per iscrivere la US Bitonto al campionato, ma ha fatto anche cose pessime. Un esempio per tutti: la peronospora della vite è una malattia causata dal patogeno plasmopara viticolo, che è in grado di attaccare tutti gli organi verdi della pianta principalmente le foglie, i germogli ed i grappoli causando ingenti danni.
Orbene, le piogge persistenti della primavera scorsa, con il conseguente andamento meteorologico caldo-umido, hanno favorito, nonostante i vari trattamenti, lo sviluppo incontrollabile della fitopatia pregiudicando in modo gravissimo la nostra viticoltura. Infatti, la peronospora si è insediata in modo così violento che i programmi di difesa sono risultati inefficaci per l’annata 2023.
Alcuni vitigni, come l’uva di Troia, il Primitivo, il Sangiovese, il Ciliegiolo, il Bombino hanno subito notevolissimi danni con disseccamento dei raspi e quindi perdita completa dei grappoli.
Veniamo al dunque:
Ci chiediamo, la maggioranza del Consiglio Comunale di Bitonto quali passi ha fatto per sollecitare il governo regionale a dichiarare lo stato di calamità per la nostra viticoltura? La risposta è: NULLA!
Non si deve chiedere il totale risarcimento del danno, ma almeno un indennizzo per attutire il peso delle spese.
I nostri consiglieri sono andati tutti in pellegrinaggio durante la campagna elettorale a chiedere voti anche ai contadini, ma subito dopo si sono dati alla latitanza politica. Quando si ama il popolo, non lo si può abbandonare al proprio destino ma lavorare per riportare la serenità alla gente figlia della sfortuna”.