Da Forza Italia – Bitonto riceviamo e pubblichiamo.
“La polemica sollevata nei giorni
scorsi dall’associazione(?) “Controvento” rappresenta soltanto una misera
mistificazione della realtà giuridica ed un manifesto di miope demagogia.
Infatti, nell’ordinamento non v’è
norma giuridica e/o regolamentare che preveda alcuna forma d’incompatibilità né
tanto meno un divieto di cumulo fra l’incarico di consigliere comunale e quello
di consigliere regionale, tant’è che l’art. 65 del d.lgs. 267/2000,Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento
degli Enti Locali, intitolato per
l’appunto “Incompatibilità per consigliere regionale,
comunale e circoscrizionale”, prevede l’incompatibilità della carica di
consigliere regionale rispetto alle sole “cariche di presidente provinciale nonché di sindaco
e di assessore dei comuni compresi nel territorio della regione” (comma 1), senza invece prevedere alcuna ipotesi
di incompatibilità in relazione alla carica di consigliere comunale (come del
resto affermato anche dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 180 del
9.7.2013, che nel dichiarare incostituzionale una legge della Regione Campania,
ha ribadito come l’incompatibilità sussista fra la carica di consigliere
regionale e le sole cariche comunali di sindaco
e di assessore).
Pertanto, va osservato con i latini che ignorantia
legis non excusatessendo lapalissiano
che non esiste assolutamente alcuna
incompatibilità.
Né può ritenersi che un
siffatto divieto possa discendere dalla disciplina contenuta nella “Carta di
Pisa” (carta dell’associazione Avviso Pubblico) visto che fra le ipotesi dei
divieti di cumulo degli incarichi disciplinati al punto n. 8 non rientra quella
del consigliere comunale che sia nel contempo consigliere regionale, in quanto:
a) la
previsione di cui al primo capoverso del predetto punto n. 8, secondo
cui “l’amministratore deve adeguarsi nel più breve tempo a qualsiasi
regolamentazione in vigore volta a limitare il cumulo dei mandati politici,
evidenziando strategie dilatorie volte a posticiparne l’applicazione”, non
integra alcuna ipotesi di incompatibilità fra la carica di consigliere comunale
e quella di consigliere regionale visto che l’obbligo di “adeguamento” alla normativa e quindi di scelta fra i due incarichi
opera nella sola parte in cui tale normativa sia volta a “limitare il cumulo dei mandati politici”, ma nella specie, come si
è detto, non v’è alcuna norma giuridica che preveda un siffatto divieto di
cumulo, sicchè il previsto obbligo di
adeguamento non sussiste per mancanza della norma giuridica presupposta;
b) la
previsione di cui al secondo capoverso dello stesso punto n. 8, secondo
cui “L’amministratore deve astenersi dall’esercitare altri incarichi
politici che interferiscano indebitamente con l’esercizio del proprio mandato”, non integra anch’essa alcuna ipotesi di
incompatibilità visto che l’incarico di consigliere regionale non “interferisce” – né tanto
meno “indebitamente” – con l’esercizio del mandato di consigliere
comunale, ma anzi costituisce presupposto per un più proficuo ed incisivo
esercizio del mandato comunale;
c) la
previsione di cui al terzo ed ultimo capoverso del più volte citato
punto n. 8, secondo cui “L’amministratore deve astenersi dall’assumere o
esercitare cariche, professioni, mandati o incarichi che implichino un
controllo sulle sue funzioni amministrative o sui quali, in base alle sue
funzioni di amministratore, egli avrebbe il compito di esercitare una funzione
di controllo», non configura
analogamente alcuna ipotesi di incompatibilità non comportando la carica di
consigliere regionale l’esercizio di alcun potere di “controllo” sulle
funzioni di consigliere comunale, essendo il Comune e la Regione due enti
territoriali distinti ed essendo le due funzioni pubbliche (di componente sia
del Consiglio regionale che del Consiglio comunale) nettamente differenti sul
piano del contenuto degli atti cui le rispettive sedute consiliari sono
chiamate ad adottare ed approvare (il Consiglio regionale atti legislativi e
deliberativi nelle materie costituzionalmente riservate alla potestà
legislativa della Regione; il Consiglio comunale delibere amministrative nelle materie
riservate dall’ordinamento all’autonomia amministrativa del Comune).
La demagogia non si
spreca nel momento in cui i membri dell’associazione accusano di una doppia indennità
percepita. Una autentica falsità. Il
Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, D.Lgs. 267/2000,
all’articolo 83 “Divieto di Cumulo”
recita testualmente: “i parlamentari
nazionale ed europei, nonché i consiglieri regionali non possono percepire i
gettoni di presenza o altro emolumento comunque denominato previsti dal
presente capo”, ergo: una grande bugia oppure una sconfinata ignoranza
delle Leggi più semplici e fondamentali. Anzi, il ruolo di Consigliere Comunale sarà totalmente a titolo gratuito e senza alcune
onere a carico del Comune, a differenza di chi, invece, in passato
percepiva sia gli emolumenti provinciali sia quelli comunali”.
Fin qui
categoricamente smentito, punto per punto, ogni aspetto tecnico e giuridico.
Non trascurabile,
però, è anche l’aspetto politico (?).
È evidente che si
tratta soltanto di un’inutile, sterile e strumentale polemica generata
dell’associazione Controvento, sodalizio fondato da un noto politico barese e i
cui aderenti bitontini, adepti del
loro massimo rappresentante, sono espressione
politica proprio di chi potrebbe aspirare a subentrare in Consiglio Comunaleal posto del neoeletto Consigliere Regionale di Bitonto. Non sono state accolte
nemmeno allettanti proposte, durante la campagna elettorale, su dimissioni programmate
in cambio di sostegno, perché è doveroso riservare sempre rispetto ai cittadini
e alla comunità.
Com’è facile arguire,
le ragioni del diritto sono schiaccianti. Pertanto, s’invitano i soci dell’associazione
a mettere da parte l’invidia e ad occuparsi dei problemi concreti della città,
che ci pare siano tanti, piuttosto che sollevare infecondi polveroni, che non
migliorano affatto la vita della collettività.
Tutte le forze
politiche cittadine, da destra a sinistra, hanno pubblicamente salutato con
piacere durante l’ultima seduta consiliare l’elezione di Domenico Damascelli al
Consiglio Regionale della Puglia.
Soltanto
“Controvento”, ahinoi, non riesce proprio a nascondere tutta la sua non
comprensibile invidia, frutto del solito atteggiamento immaturo, che fa
soltanto male alla città”.