I
motivi per votarlo sarebbero tanti. Anni di impegno politico –
nonostante la giovane età, già diverse esperienze da consigliere
comunale alle spalle e l’esperienza di vicesindaco dal 2008 al 2012.
Vicinanza
alla cosa pubblica sentita con passione. Conoscenza maniacale del
territorio bitontino e regionale («meglio di tanti altri che già
adesso siedono in via Capruzzi», dice
lui). Le molteplici battaglie condotte per il bene dei cittadini e
degli agricoltori (non ultima, quella sull’Imu agricola).
E,
poi, la coerenza. Mai alcun cambio di casacca e fedeltà alle sue
idee e credo politico.
Domenico
Damascelli rompe il ghiaccio, affila le armi (in realtà sono già
belle puntate da parecchi mesi) e presenta ai bitontini la
candidatura come consigliere regionale per le elezioni del 31 maggio.
In
quota Forza Italia. A supporto di Adriana Poli Bortone (ieri
assente), l’ex sindaco di Lecce e ministro dell’Agricoltura scelta
direttamente da Silvio Berlusconi per riportare il colore azzurro nel
tacco d’Italia.
Ci
ha già tentato, senza molta fortuna, cinque anni fa. Stavolta –
è convinto il capogruppo comunale forzista – dovrebbe essere tutta
un’altra storia.
Ad
ascoltarlo, nell’inedita location di piazza Marconi («non
ho voluto il solito palco che segna una distanza con i cittadini, ma
una semplice pedana che mi fa stare tra la gente perché è questa la
vera politica»), i soliti
fedelissimi. Gli immancabili affezionati. I compagni di una vita
pronti ad affiancarlo anche in questa battaglia.
Tra
gli uditori anche Raffaele Valla, il sindaco/prefetto che con
Damascelli ha governato per quasi 4 anni.
A
sostenerlo, sul palco, una quantità ben massiccia di parlamentari e
amministratori forzisti della terra di Bari. C’è Francesco Amoruso,
senatore. Sergio Silvestris, già europarlamentare. Michele Picaro,
consigliere barese. Tommaso Scatigna, sindaco di Locorotondo. E tanti
altri.
Tutti
convinti che, qualunque cosa accada e nonostante le divisioni (il
centrodestra si presenta spaccato alle consultazioni regionali),
Domenico Damascelli debba entrare in via Capruzzi. Ora o mai più.
«La
mia candidatura viene dal basso – è
il refrain dell’attuale coordinatore provinciale di Forza Italia –perché l’hanno voluta i cittadini.
Le
elezioni regionali sono un appuntamento importante perché la Regione
legifera su particolari settori come la sanità e l’agricoltura».
Ovviamente
da rivedere e rivitalizzare, dicono da queste parti. «Sulla
sanità ci continuano a prendere in giro – sottolinea –perché ancora una volta non ci danno quanto ci hanno promesso(poliambulatorio di terzo livello, ndr) e anzi ci penalizzano
ancora. Basta guardare la situazione del Punto di primo intervento e
del 118. Questo perché non c’è nessuno che ci tutela».
L’agricoltura
non se la passa meglio. Sarebbe il settore trainante ma dal lungomare
Nazario Sauro lo hanno dimenticato. «Stiamo ancora attendendo il
Piano di sviluppo rurale che giace ancora a Bruxelles perché i
nostri amministratori non sono in grado di rispondere alle 800
domande che la Commissione europea ci ha posto. Perciò, forse, sarà
realtà soltanto nel 2016. E che dire, poi, di quei 6 milioni di euro
spesi per le notti bianche mentre gli agricoltori muoiono di fame?».
Ecco,
allora, l’appello. «Non votare chi si improvvisa politico, ma chi
ha già avuto esperienza e chi ha conoscenza capillare del
territorio».