La campagna
elettorale per le elezioni europee, in programma il prossimo 25 maggio, entra
sempre più nel vivo e ieri sera ha fatto tappa a Bitonto il candidato nella
lista di Forza Italia, Raffaele Fitto,
che ha incontrato iscritti e simpatizzanti della sezione bitontina del partito
di Silvio Berlusconi presso il Foyer del Teatro Traetta. Accanto a lui, durante
l’intervento, anche Sergio Silvestris,
candidato anch’egli al Parlamento Europeo per Forza Italia, e i due consigliere
comunali, Domenico Damascelli e Carmela Rossiello.
Tanti i temi
affrontati dall’ex ministro e presidente della Regione Puglia. Innanzitutto l’importanza
di queste elezioni, dettate dallo slogan della sua campagna elettorale, “Oltre”.«Bisogna andare “oltre” questa Europa, un’Europa
delle banche, che così non può funzionare – ha spiegato Fitto –. L’ultimo governo eletto dal popolo è stato
quello di Silvio Berlusconi, mentre i governi Monti, Letta e Renzi sono stati
scelti da un’operazione internazionale presieduta dalla Germania».
Non sono mancate le
stoccate agli ultimi due governi, tenuti in piedi dall’alleanza Partito
Democratico – Nuovo Centrodestra – Scelta Civica, ovvero quello di Enrico
Letta e quello di Matteo Renzi, «un governo “trendy”, simpatico», e critiche agli ormai famosi “80
euro”.
«Il
governo Letta – Alfano aveva ripristinato subito la tassa sulla casa mentre il
governo Renzi oggi l’ha persino aumentata per poi mettere gli 80 euro in busta paga
per i pubblici dipendenti con un reddito di 25mila euro. Questi 80 euro sono
solo un regalo elettorale, un una-tantum. Si toglie dalla parte di Paese che
produce andando a tassare non i grandi patrimoni bensì i conti correnti ed i
depositi bancari».
Frecciate anche
alle altre forze politiche del centrodestra, NCD su tutti. «Alfano ha abbandonato Berlusconi quando non ne ha avuto più bisogno ed
in tanti, proprio quando Berlusconi era in difficoltà, se ne sono andati dall’altro
lato della barricata».
Arriva poi il
momento dell’orgoglio personale, di chi ha ottenuto incarichi e ruoli
importanti passando attraverso la trafila politica ed il voto dei cittadini.
«Quando
ricevetti la chiamata di Berlusconi per la carica di ministro mi approcciai con
grande senso di responsabilità dopo aver fatto tutta la trafila politica a
livello locale, partendo dal ruolo di consigliere comunale, rispetto invece ad
altri che oggi arrivano agli stessi ruoli senza però essere stati scelti dagli
elettori».
Quando si parla di
Berlusconi, inevitabile un’invettiva alla magistratura, specie al Tribunale di
Milano, in quanto «il vicepresidente ha
attaccato il presidente per i modi con cui è stato assegnato il “Processo Ruby”,
con l’accusa rappresentata dal pm Ilda Boccassini».
Conclusione con l’appello
al voto e la chiamata alle armi per tutti gli elettori di Forza Italia.
«C’è
bisogno di Forza Italia per creare le condizioni per il rilancio di un’Italia
finora tartassata e per indicare nuove scelte, così da differenziarci dagli
ultimi governi. Lo scorso anno, a 40 giorni dal voto delle elezioni politiche, i
sondaggi ci davano per finiti. Eppure siamo passati dall’11% al 21% e se la
campagna elettorale fosse durata qualche altro giorno in più avremmo persino vinto
il premio di maggioranza alla Camera. Oggi ci danno al 18% e siamo nella fase
calda. Possiamo recuperare il consenso andando a spiegare l’importanza di
questo voto e di questa campagna elettorale. Possiamo persino arrivare oltre il
25%, basta crederci fino in fondo».