I
fatti da evidenziare con il pennarello rosso sono tre.
I
tanti, troppi, banchi vuoti della maggioranza (presenti in otto,
sindaco incluso, per un totale di 16) per un Consiglio comunale
convocato in seconda convocazione e, tra l’altro, su temi per nulla
di seconda importanza.
Quegli
stessi banchi che diventano ancora più miseramente vuoti dopo
l’approvazione del primo punto all’ordine del giorno, quando cioè c’era da
votare la modifica al Regolamento delle Commissioni consiliari. Dove
servivano e servono (almeno) 13 voti per il disco verde.
Lo
scontro dialettico tra due componenti della stessa parte politica, la
minoranza.
Il
Consiglio comunale di ieri, insomma, passerà alla storia come uno
dei più deludenti e vuoti degli ultimi anni, in cui si è avuta
l’impressione che, per qualche consigliere, essere tale è più un
onere che un onore.
Convenzione
Tesoreria comunale. Il
primo punto all’ordine del giorno era l’approvazione della
Convenzione che affida il Servizio di tesoreria comunale dal 1°
gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Un regolamento, ha spiegato
l’assessore Michele Daucelli, leggermente diverso rispetto a quelli
passati.
Il
provvedimento è passato con i voti della sola maggioranza, mentre
l’opposizione si è astenuta. Tutti d’accordo, invece,
sull’emendamento presentato da Francesco Paolo Ricci (Partito
democratico), che ha proposto e ottenuto l’abbassamento da 40mila e
20mila euro della soglia di quei crediti che le imprese versano nei
confronti della Banca tesoriera.
Lo
stesso capogruppo piddino, però, ha chiesto che gli uffici comunali,
soprattutto quello della Tesoreria, sia fornito di adeguati strumenti
informatici anche per velocizzare le pratiche.
Maggiore
sicurezza nelle campagne. Un
altro capogruppo, quello del Partito socialista, Francesco Mundo,
dopo aver stigmatizzato le assenze tra le fila della maggioranza, è
tornato su quel poco piacevole episodio accaduto qualche giorno fa a
quella guardia campestre minacciato di morte da “ignoti” beccati
a rubare olive in via Cela (http://bit.ly/2dFBdwa), esprimendo
solidarietà per chi cerca di rendere più sicure le nostre campagne.
Gli
ha fatto eco Domenico Damascelli (Forza Italia), secondo cui la
sicurezza rurale non spetta ai consorzi delle guardie
giurate, ma alle istituzioni.
Parte
della maggioranza scappa via. Messo
da parte il provvedimento sulla Tesoreria, alcuni consiglieri di
maggioranza pensano che il loro compito sia finito e lasciano l’aula,
impedendo di fatto la discussione della modifica al Regolamento delle
Commissioni consiliari, impantanata nei cassetti di Palazzo Gentile
da più di due anni. Porta la firma dell’ex candidato sindaco Paolo
Intini, ma a volerlo è tutta la minoranza.
Per
approvarlo, regolamento del Consiglio comunale alla mano, servon almeno 13
voti favorevoli, ma in aula i consiglieri sono diventati soltanto 12,
di cui metà sono dell’opposizione.
Luigi
Febbrile (Gruppo misto) ha cercato di salvare il salvabile
appellandosi a un presunto accordo maturato già nella Conferenza dei
capigruppo, ma è stato smentito seccamente dal presidente del
Consiglio comunale, Gaetano De Palma.
Dall’altra
parte dell’emiciclo, la minoranza ha attaccato e il più diretto è
stato Christian Farella (Gruppo misto): “Bitonto
e le frazioni non meritano questo spettacolo indegno, e a volte
capita di vedere che il ruolo di Consigliere comunale sia quasi un
peso”.
Lo
spettacolo indegno, però, alla fine ha la meglio, e De Palma non può
far altro che sciogliere la seduta per mancanza del numero legale.
Ricci
vs Maiorano. Non
di poco conto, anche, lo scontro dialettico tra Francesco Paolo Ricci
e Giuseppe Maiorano. Secondo il piddino, infatti, l’esponente della
Lista Intini ormai, di fatto, sarebbe un esponente della maggioranza,
con tanto di prove che lo dimostrerebbero.
Maiorano,
invece, ha smentito. E ha annunciato che rinuncerà al gettone di
presenza per la seduta di ieri perché arrivato in ritardo.
Morale
della favola che arriva da Palazzo Gentile? Una sola: Si salvi chi può.