Dichiarato
il suo “no” accorato al disegno di legge sulla Buona scuola, e rinviata l’elezione del “suo” presidente, l’assemblea consiliare ha
proseguito l’ordine del giorno senza particolari sussulti e
polemiche.
D’altronde,
c’erano soltanto da licenziare due provvedimenti che stanno a cuore a
tutti: il Piano d’azione energia sostenibile (Paes), e l’atto di
indirizzo di “Rigenera 167”.
Paes:
Bitonto contro le emissioni di gas. Il
provvedimento presenta obiettivi specifici molto chiari: ridurre
entro il 2020 del 20 per cento le emissioni di anidride carbonica
nell’atmosfera e quelle di natura fossile.
«Per
il futuro però – ha affermato
il vicesindaco Rosa Calò – già
si parla di alzare l’asticella dapprima al 30 per cento e poi al 50
per cento, ed eliminare definitivamente le energie da fonti di
petrolio. Dobbiamo passare da 3,2 a 2,5 tonnellate pro capite di
emissioni».
«L’intento
di questo percorso – ha
proseguito – è
quello di mettere Bitonto nella grande rete dei Comuni europei che
hanno deciso di puntare sull’ambiente e sulle riduzioni delle
emissioni di gas, ed è un piano strategico per il futuro».
Proprio
per questo, allora, il documento aggrada tutto l’emiciclo anche
perché condiviso con le Commissioni consiliari. Il solo invito
bipartisan arrivato è quello di un monitoraggio costante dei
risultati e dell’avanzamento del Piano stesso.
Inevitabile
l’approvazione all’unanimità.
“Rigenera
167”. Damascelli: “Vogliamo trasparenza”. L’ultimo
punto in programma era l’approvazione dell’atto di indirizzo di
“Rigenera 167”,l’ambizioso piano con cui l’amministrazione comunale tenta di ridare
dignità e vivibilità alla zona 167 e ad alcuni suoi immobili(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/rigenera-167-ovvero-ridare-dignita-a-una-zona-periferica-della-citta/5889.htm,http://www.dabitonto.com/cronaca/r/rigenera-167-arriva-l-atto-di-indirizzo-piano-di-rinascita-delle-periferie-delle-citta/6292.htm).
La
notizia sta nel fatto che – su espressa volontà della conferenza
dei capigruppo – quando la giunta elaborerà il Capitolato di
gestione, dovrà essere il Consiglio comunale a dire e dare la parola
definitiva.
Il
provvedimento non incontra particolari problemi e convince quasi
tutti, eccezione fatta per il capogruppo di Forza Italia Domenico
Damascelli, che ha polemizzato su come vengano concessi gli appalti e
– in modo particolare i subappalti – in città, «perché
quasi sempre sono ad appannaggio degli amici degli amici. Cosa c’è
dietro questo atto di indirizzo? Perché la concessione deve durare
ben 9 anni? (In realtà,
ha spiegato il segretario generale Salvatore Bonasia, il periodo è
soltanto indicativo), Cosa
c’entra la sala musicale con il mercato ortofrutticolo? Come saranno
gestiti gli immobili? Noi chiediamo assoluta trasparenza, anche da
chi è chiamato a gestire i beni pubblici».
Giuseppe
Maiorano (Lista Paolo Intini), invece, ha proposto che la sala di
musica venga affidata agli stessi gruppi giovanili che hanno voluto
quello spazio.
L’atto
di indirizzo ha il disco verde con 17 voti favorevoli e 2 astenuti,
Damascelli e Rossiello.
«Incantalupo?
Nessun problema politico». Il
sindaco Michele Abbaticchio, sollecitato da Francesco Toscano, torna
sull’affaire Incantalupo. «Non
ho mai avuto nessun problema politico-amministrativo con lui – ha
sottolineato – e più
volte ho elogiato il suo operato. Quando deciderà di partecipare
nuovamente alle riunioni di giunta, come sono chiamati a fare tutti
gli assessori, tornerà al suo posto».