Città
metropolitana? Potrebbe anche andare bene, ma soltanto se non Baricentrica.
Michele
Abbaticchio torna a parlare di città metropolitana, e lo fa sottolineando
ancora una volta tutte le sue paure e perplessità verso un ente giuridico che
potrebbe rafforzare ancora di più il capoluogo a discapito degli altri Comuni.
Il
tutto all’indomani della scelta di eleggere il Consiglio metropolitano il 28
settembre (http://www.dabitonto.com/politica/r/ecco-il-consiglio-metropolitano-barese-sara-formato-da-18-membri-tra-i-consiglieri-dei-41-comuni/3716.htm).
«Bitonto
e Molfetta due anni fa sono stati gli unici Comuni a dire “no” alla Città
metropolitana – ricorda il sindaco ai microfoni di “Controradio” – e a
un provvedimento, quello curato dal governo Monti, che presentava diverse
falle, come tra l’altro ha dimostrato anche la Corte costituzionale. Questo (legge
Delrio, ndr) invece è un provvedimento migliore e più mirato, perché
mette a disposizione dei sindaci un organo consultivo di maggiore
partecipazione ai processi decisionali».
Tutto
bene, allora? Assolutamente no, perché le insidie, a detta del primo cittadino,
non mancano. «Non vorremmo che la Città metropolitana, che oggi ci viene
presentata come un rimpiazzo della Provincia, possa diventare un unico grande
Comune che vada ad annullare gli altri assieme alla loro specificità e la loro
storia, a volte del tutto differenti da quelli di Bari, proprio per dare la
possibilità al capoluogo di avere l’unica autonomia giuridica».
Abbaticchio
teme, dunque, che l’ente che nascerà il 1° gennaio possa diventare a completa
trazione barese, offuscando e annullando tutti gli altri Comuni.
No
al Baricentrismo, allora, «che è una paura davvero molto diffusa nelle
nostre popolazioni, soprattutto in quella bitontina, che in questi anni ha
pagato un prezzo molto alto vedendosi privata dell’ospedale», arringa il
sindaco.
Che poi sottolinea i buoni rapporti con il neo sindaco di Bari Antonio
Decaro.
«La
mia speranza allora – conclude Abbaticchio – è che si possa trovare un
accordo istituzionale che possa tranquillizzare tutti, anche quei Comuni che si
affidano al nostro lavoro per avere garanzie».