Quel che è certo è
che un nuovo soggetto politico sosterrà la corsa al secondo mandato a sindaco
di Bitonto dell’attuale primo cittadino, Michele
Abbaticchio. Un progetto che non ha ancora un nome ma che ha dei
riferimenti precisi, a livello locale e sovracomunale, e degli obiettivi ancora
più chiari.
Il suo principale
esponente è il vicepresidente della Regione Puglia Antonio Nunziante, giunto ieri sera a Bitonto per annunciare il
proprio endorsement alla
ricandidatura di Michele Abbaticchio. L’ex prefetto è già a lavoro per
individuare idee, programmi e personalità che andranno a far parte della lista
civica che appoggerà il sindaco nelle Amministrative in Primavera. A Bitonto,
invece, il gruppo promotore è composto dal prof. Raffaele Picciotti, dal dott. Antonio
Nacci, e da Giuseppe Suriano, Giovanni Brattoli e Valentino Garofalo.
Come detto, un nome
del progetto ancora non c’è, ma un percorso è già in atto. «Vogliamo coinvolgere i cittadini a vivere la cittadinanza attiva, a
mettersi in gioco – ha commentato Picciotti –. La cittadinanza attiva deve mirare ad allargare spazi e possibilità
di rendere concreti la partecipazione e la responsabilità, valori che toccano
il benessere del singolo e della collettività. Non abbiamo ancora una nome
perché c’è una inversione di tendenza sul metodo, siamo partiti dalla proposta,
dai fatti, dal progetto, il nome è una immagine che alla fine costituirà la
sintesi del percorso di costruzione del progetto».
A spiegare le
ragioni di questo nuovo movimento ci pensa Antonio Nunziante.
«Per me la politica è impegno sociale. Ho
accolto l’invito del presidente Emiliano a mettermi in gioco, ho aderito al
mondo delle civiche, che oggi rappresentano la partecipazione attiva del
cittadino. Il nostro progetto è invitare tutti coloro che hanno a cuore le
sorti di una città ad impegnarsi in qualsiasi modo. Una lista civica che
comprenda la società, una possibilità di sviluppo, un concetto culturale. La politica
va intesa come momento di impegno sociale e culturale, perché la politica non è
tutta sporca. Coinvolgeremo e formeremo sul territorio i giovani, e pensiamo di
avere dei nostri rappresentanti in Parlamento».
Perché l’appoggio
ad Abbaticchio? «Bitonto non è facile– ha continuato il vicepresidente regionale – ma Abbaticchio, con i suoi valori, i suoi principi ed i suoi
sconvolgimenti culturali, ha portato ad un centro storico vivibile, ad una
città che sta crescendo dal punto di vista culturale. Poi c’è un sistema di
volontariato eccezionale. Il mio giudizio sul sindaco è positivo».
«Non
giudico altri partiti – ha aggiunto –, siamo in coalizione con Abbaticchio in quanto il lavoro va
completato, si deve “approfittare” del ruolo che ha nella Città Metropolitana, ove unisce la saggezza all’attenzione dinanzi
a determinate situazioni poco chiare derivanti dal riordino della legge Del
Rio. Non presentiamo per ora liste, nomi, simboli, ma solo un progetto, l’idea
di non restare chiusi a Bitonto ma di andare oltre, avere i nostri rappresentanti
a Roma. Sto dialogando con varie persone, una platea particolare, senza precludere
nessuno. Escludo la personalizzazione del progetto e mi auguro che Abbaticchio
venga riconfermato e porti al termine il suo mandato ed il suo impegno».
Abbaticchio traccia
la strada percorsa e da fare.
«Stiamo
cercando di intervenire dove la città e le istituzioni avevano alzato bandiera
bianca sulla gestione degli spazi ludici creati, tirando la gamba indietro
dinanzi all’inciviltà e all’abbandono – ha sottolineato il
sindaco –. Questa è stata una città
troppe volte razzista verso se stessa, una città che attraverso i luoghi comuni
ha deciso di perdere in alcuni settori. E noi come istituzioni siamo i
principali responsabili di quella sconfitta. E da lì siamo ripartiti per tante
piccole vittorie. Io sono fiero di essere arrivato laddove la gente aveva
deciso di perdere, su centro storico, sulla zona 167, sul rilancio di alcune
strutture sportive».
«Attraverso
le cooperative sociali, i cittadini, i Comitati di quartiere che vogliono far
sentire la loro voce e che vestono i cittadini di autorità ed impegno, stiamo
cercando di chiudere quel cerchio nel quale Bitonto, Palombaio e Mariotto si
erano perse – ha concluso –. Abbiamo dato la speranza di poter vedere tutta la città viva,
proprietaria di se stessa e terreno fertile per i giovani che la vogliono
vivere. In campagna elettorale questa sarà la cosa più difficile da spiegare,
bisogna continuare su questo punto e non tornare indietro, questa è la Cultura
con la C maiuscola, economica, sociale, archeologica, una cultura che ci fa
sentire uniti attorno ad un unico obiettivo».