Ancora un doppio appuntamento festivo per il Traetta Opera Festival, che nel Teatro Comunale di Bitonto domenica 27 ottobre propone alle ore 11 il concerto aperitivo «Inno alla gioia» con i ragazzi e i docenti dell’Istituto comprensivo di Modugno-Rutigliano-Rogadeo impegnati con un programma intorno alla celebre pagina beethoveniana nel bicentenario della prima esecuzione. Alle ore 20.30 si terrà il piano solo di Miki Lubrano Lavadera, alle prese anche lui con una composizione simbolo del genio di Bonn, la Sonata op. 101, parte di un programma comprendente i Quattro momenti musicali op. 16 di Rachmaninov, la Rapsodia spagnola di Liszt e una rielaborazione dal «Cavaliere errante» di Tommaso Traetta firmata da Fabio Daloiso per il ciclo «Ri-letture», progetto che racchiude tutti i concerti da camera del festival collegati dal dichiarato fil-rouge di rendere omaggio al «genius loci» Traetta.
Ventiquattrenne musicista di Procida, considerato una giovane speranza del concertismo italiano, Miki Lubrano Lavadera aprirà il recital con la prima delle ultime cinque Sonate di Beethoven, l’op. 101, parte di quel corpus con il quale il compositore tedesco mandò in pensione il sonatismo basato sulla contrapposizione dei caratteri tematici per far emergere, nella frammentazione dei temi, variazione e contrappunto attraverso il superamento delle gerarchie tonali.
Dopo l’omaggio a Traetta con una rivisitazione tematica dal dramma eroicomico «Il cavaliere errante», si proseguirà con quattro Momenti musicali dall’op. 16 di Rachmaninov, raccolta del 1896 con la quale per la prima volta emergono le specificità pianistiche del compositore russo in termini di densità sonora, consistenza armonica e contrasti melodici. Composti per essere facilmente commerciabili e quindi garantire all’autore un ritorno economico, in realtà queste sei pezzi presentano numerose insidie all’esecutore, rivelando la volontà di Rachmaninov di affermarsi già con un proprio stile pianistico attraverso varie forme musicali.
Il recital si chiuderà nel segno di Liszt con la «Rhapsodie espagnole», pagina di impetuoso virtuosismo con i suoi ritmi marcati e accesi dentro uno spagnolismo parecchio trasfigurato.