Torna a stupirci Carla
Abbaticchio nella seconda edizione di “Le
corti dei miracoli. Festival della poesia di strada”.
Il reading delle sue
poesie ha riscaldato le secolari pietre angioine del nostro Torrione ed è stato condotto dalla voce
di Romina Centrone e sulle note del
sassofonista Cristian Mele.
«La sua è una
ricerca esistenziale, una poesia intimistica, di introspezione, una
documentazione storica e un poema della natura. Riesce a stemperare ansie e
affanni delineando archi di arcobaleno e speranza».
Così Adele Police ha presentato la poetessa Carla Abbaticchio ai cittadini
presenti, lo scorso mercoledì, sulla terrazza del Torrione.
Il Cenacolo dei poeti, in collaborazione
con MariArte per la sua estemporanea
di pittura “Art du Triomphe”, ha rinnovato questo incontro poetico,
esattamente un anno dopo.
Perché? «Perché si riuscirà a comunicare ancora con gli occhi? – risponde Carla Abbaticchio – La poesia è emozione, il filo di Arianna nel
suo labirinto, portavoce di messaggi, viaggio nell’universo, profondità e
delicatezza più elevata».
Quasi fosse il suo motto, Carla annuncia
nuovamente le sue poesie con queste parole significative: «Quando
una scintilla di vita accende i pensieri ed una vibrante emozione sgorga
dall’anima, allora la parola diventa poesia».
La sua poesia si fa portavoce di una società
che più volte è messa in ginocchio.
La crisi di pensieri e sentimenti va
sconfitta. Almeno quella.
È la vita che
deve acquisire più valore, data la sua fugacità.
Ha letto così la sua “Passeggiata di vita”.
Le piacevoli note di “Bèsame mucho” son
sbocciate dal sax di Christian Mele e han creato una serena atmosfera, degna
per accompagnare la suadente voce di Romina Centrone.
È stata lei, infatti, a presentare
le quattro sequenze del reading poetico: “Amore
motore propulsivo della vita”, “La
valenza catartica della poesia”, “Il
fluire del tempo” e “ Sogni e utopie
di nuovi semi”.
Eros e thanatos, tra
loro il confine è labile, quasi l’amore potesse nutrir di cicuta l’uomo.
Carla
scandaglia tra le rughe espressive di innamorati e giunge alla composizione di “Viaggio tra le nuvole”, “Le notti degli amanti”, “Ho sentito il cuore”.
La seconda
sequenza, invece, si è concentrata sul valore della parola in poesia.
La poesia
è follia, è eternità, è catarsi in “Fantasma
frastornato”, “Canto primordiale” e “Deliri poetici”.
Che cosa sono l’amore, la vita, la morte, la
poesia e le emozioni, se non si interroga il Tempo? Tiranno, esso, fluisce tra
l’indifferenza della gente. Sottrae e aggiunge a suo piacimento. Nulla è
possibile senza il suo zampino.
Nelle poesie della terza sequenza si parla
proprio di questo “Frammenti di
arcobaleni”, “Chimera di giovinezza” e “Quando”.
In ultima sequenza, ma non certo ultima per importanza “Cianciare”, “Un abbozzo
d’aria” e “Oltre la gabbia”.
Ogni trio poetico è stato intervallato dalla
musica di Cristian, che ha concesso il bis di “The dream” di David Sanborn.
Si è chiuso così il portale di un
sogno, nel quale tutti i presenti hanno viaggiato rapiti, e tornati con i piedi per terra, la poetessa Abbaticchio ha
ringraziato l’amministrazione comunale, in particolare l’assessore Rocco Rino
Mangini, e i cittadini tutti.