Una serata per fare un viaggio nel tempo, per
assaporare la musica nelle sue sfaccettature più ampie dal 1700 fino ai giorni
nostri.
Domenica sera, infatti, la Confraternita “Maria SS. Annunziata” ha organizzato un
concerto per far riascoltare alla città le note soavi dell’organo dell’Annunziata.
Uno strumento piccolo e pregiato, ad una tastiera con
pedaliera scavezza, realizzato nel pieno rispetto dei canoni costruttivi
vigenti in Italia meridionale tra 1700 e prima metà del 1800.
Originariamente collocato nella chiesa di san Giovanni nel centro storico di
Bitonto, è stato recuperato da don
Peppino Ricchiuto, che ne ha finanziato il restauro ad opere degli organari Eligio Bevilacqua di Torre d’
Nolfi (parte meccanica) e Francesco
Zanin di Codroipo (parte fonica).
L’estensione della testiera è di 45 tasti: 4 ottave da
Do1 a Do5 con prima ottava corta; con registri di Principale ed Ottava sempre
inseriti ai bassi (Do1 e Fa#2) e pedaliera costantemente unita al manuale.
L’esecuzione musicale è stata affidata al maestro Adriano Morea – nostro insigne
rubrichista – e al maestro Michelangelo
Cotugno che ha accompagnato i brani con il corno e riarrangiato alcuni pezzi.
Il percorso musicale si è avviato con la musica di Girolamo Frescobaldi (Toccata I dal Libro di Toccate, Canzone, ecc),
ha sfiorato le note del maestro napoletano Francesco
Durante (Studio I e Divertimento I), per terminare con la scuola veneziana
di Andrea Lucchesi (Rondò in Do
Maggiore e Sonata in Fa Maggiore).
Fil rouge del concerto è stata l’esecuzione di alcuni
brani del maestro bitontino Tommaso
Traetta (“Antifona I” da “Regina Coeli laetare”, “Arde il cielo”, aria da “La
Pace di Mercurio”, trascritta dal manoscritto originale dal maestro Cotugno; “Bell’esempio di costanza”, aria da “Buovo d’Antona”).
La conclusione è lasciata al brano “Tre toccate” del maestro Federico Biscione – presente in sala – e al maestro Cotugno con “Adagio per corno e organo”.