Nel XVI secolo in Italia
nacque la Commedia dell’Arte, rimasta
popolare sino alla riforma goldoniana.
Rappresentazioni
all’aperto, scenografie di pochi oggetti, nessun testo scritto ma soli
canovacci, le principali caratteristiche di questa modalità di far spettacolo
che Fatti d’Arte ha deciso di far
rivivere ieri sera in Piazza Minerva.
Un luogo poco coinvolto dagli eventi culturali a cui la compagnia, diretta dal
regista Raffaele Romita, ha voluto
ridare valore con lo spettacolo “Il Palchetto della Commedia dell’Arte”.
Al centro della vicenda,
Eugenia e la sua storia d’amore, complicata dalla sua gelosia e dai problemi
economici del padre Pantalone che la vorrebbe sposa di un altro uomo.
Esilarante e divertente,
lo spettacolo risulta un mix di improvvisazioni sulla base dell’opera “Arlecchino
servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, che non manca di
coinvolgere anche il pubblico presente.
Lo spettacolo sarà
riproposto il 30 luglio nella Villa comunale di Capurso.