«Il Piccolo Principe lascia che –ha raccontato, ieri, a grandi e piccoli presenti al Traetta la poetessa Angela Aniello– l’amore accada, che ogni incontro unisca i nomi, i volti, le mani, le braccia, i piedi. Ci spiega che la spiaggia non resta deserta ed è un rifugio in cui riposare. Sembra implorarci di creare occhi nuovi, imparando a trattenere la luce e ad essere vento per andare controcorrente».
La scuola “Balletto in” ha tratto ispirazione dal racconto letterario scritto da Antoine de Saint-Exupéry per dar vita ad uno spettacolo di danza dedicato alla piccola Letizia Giulitto, alunna volata in cielo da circa un anno.
Come stella luminosa danza nel cielo illuminando l’orizzonte. Anche ieri ha sorriso alle sue compagne.
«E’ certamente complesso tradurre lo spirito di quest’opera –ha commentato il Sindaco Michele Abbaticchio– attraverso la danza. E’ un tentativo ambizioso e suggestivo, per il quale mi complimento con gli insegnanti e i coreografi Mariarosaria Cuoccio , Angela Lauta, Enrica Morgese, Monica Mongielli, Vito Iacobellis, Vincenzo Lacassia, Riccardo Lasorsa. Letizia ci guarda ancora, lei ama la danza e l’arte. Questo teatro è casa sua, il contenitore di sogni e speranze di tutti i ragazzi di questa città».
«Ecco perché –ha aggiunto la dott.ssa Marianna Legista, assessore ai Servizi Demografici, Pari opportunità, Servizio Civile, Attività Produttive e Artigianali e “Una città per i bambini”- ho accolto sin da subito la proposta della scuola. Il ricavato di questa rappresentazione sarà devoluto in beneficenza ed aiuterà circa settanta famiglie».
L’attenzione di piccoli e grandi presenti a Teatro è stata catturata da un’eccezionale interpretazione del racconto mediante inserti recitativi, dalla meraviglia di movimenti afferenti a stili di danza diversi (da quella classica all’hip hop, su brani come “Equation” di Camille & Hans Zimmer o “Gossip Folks” di Ludacris & Missy Elliot o la sinfonia n.13 Dance of The Knights di Mark Ermier o “Crank That” –Fabian Mazur Remix- di Soulja Boy), da un palcoscenico che ha preso forma di pianeti favolosi o dei 43 tramonti amati dal Piccolo Principe, dai colorati e particolari abiti indossati dai protagonisti.
Dietro tutto questo vi è la regia di Raffaele Romita ed il prezioso contributo di Mariantonia Capriglione.
«Il Piccolo Principe ci insegna –per la poetessa Angela- che gli occhi sono come onde sui nostri pensieri a formare un cuore, che profumano di meraviglia quando si vestono di ricordi. Tutto dipende da come evolve il buio, dalle risposte delle stelle e la rosa, da come si impara ad aspettarsi ossigenando il mondo, da come si incomincia a tacere perché l’invisibilità ha il sapore di ogni carezza trattenuta».
«Tutto è appartenenza, desiderio. Tutto è rugiada dopo il pianto. Tutto è sorriso perché nella notte le stelle non si smarriscono e trovano la strada spianata all’amore».
Un inno all’amicizia, alla curiosità, all’essenziale che è invisibile agli occhi, all’immaginazione, all’ingenuità di un bambino, al piacere della scoperta e delle cose semplici, a Letizia.