Una suite orientale tra musica e poesia, ispirata a uno dei classici
della letteratura sufi “Il Verbo degli uccelli” (“Mantiq at-Tayr”), ha affascinato i
moltissimi presenti nella Cattedrale di Bitonto per il festival “Viator” – Sulla via Francigena del Sud.
I Radiodervishe i Calixtinus attraverso la dolce
musica di ”In search of Simurgh”, e con la voce recitante di Teresa Ludovico, hanno riportato all’antico
splendore il poema mistico persiano di Farid-ad-din-Attar,
contemporaneo al nostro Dante Alighieri.
Il viaggio degli uccelli si snoda attraverso sette
valli. Quella dell’amore dove si
avrà “un nuovo occhio che ti farà vedere
oltre l’intelletto”; della conoscenzadove “le molteplici vie aprono a
conoscere i propri limiti vedere come si è per desiderare la perfezione della
propria anima: vedere la polpa e non solo la buccia”; quella del distacco dove poter “rinunciare a tutte le convezioni” passando
per la valledell’unificazione dove “vedrai che tutto è un’unica realtà semplice e complessa: ogni cosa è
in relazione con l’altra”.
Nella valle dello stupore“un viaggiatore smarrisce tutte le
cose delle cose reali e lì dirà in verità che io non so nulla: sono innamorato
ma ignoro chi sia”; in quella della privazione“il mio cuore trabocca di passione ed è
vuoto” per terminare in quella dell’annientamentodove“vede il suo cuore naufragare dolcemente tra i suoi flutti: e se sarà
concesso di uscire potrà carpire i segreti dell’universo”.
Tutto per arrivare al Simurgh, il loro re, dove “i corpi si annientarono in un mucchio di
cenere e il sole rifulse su di loro: noi siamo uno specchio grande come il sole
e chiunque in esso si guardi vede l’immagine di se stesso”.
Saranno solo trenta gli uccelli superstiti del cammino
mistico fatto di aneddoti, racconti, favole erotiche, in una ricca e raffinata
esposizione poetica in cui si materializzano re, principesse, giovani e
fanciulle e sufi poverissimi e pazzi d’amore, personaggi appartenenti ai miti
biblici e del Corano.
L’atmosfera nella Cattedrale, orientale e fiabesca, ha
racchiuso tutti in un “Nirvana”, in cui ogni nota si è fatta piuma, onda in cui
lasciarsi trascinare, ogni parola si è tramutata in immagine, le emozioni in
onde di un mare ossimoricamente mai increspato.
“Quanto
avete detto e udito è pura illusione, voi tutti avete marciato
senza mai deviare il vostro percorso. Noi fummo prima che voi foste,
annullatevi in noi e in noi troverete la porta di voi stessi. E l’ombra si
dissolse nel sole. E così sia”.