A conclusione di “Memento”, il
ciclo di evento legati al ricordo dei genocidi del secondo dopoguerra, Bitonto e
lo European Language School hanno celebrato ieri la Giornata Europea dei
Giusti, per ricordare tutte quelle persone che, anche a rischio della propria
vita, si sono opposte alla follia e hanno salvato persone altrimenti destinate
alla deportazione e alla morte.
Iniziata con la restituzione alla
città della Barca dei Giusti in piazza Marconi, completamente restaurata dopo
mesi in cui ha versato in stato di degrado, la manifestazione si è poi spostata
al Torrione, dove l’associazione Fos Lettori si è esibita nella lettura scenica,
alternata da momenti musicali, di alcuni passi di “Il giusto”, il libro diZaccaria Gallo, biscegliese di fede ebraica, presente all’incontro, che nella
sua opera ha voluto ricordare la figura del tunisino Khaled Abdul Wahab.
La Tunisia, colonia francese, fu
colpita dalle persecuzioni contro gli ebrei dopo che la Francia cadde sotto il
controllo tedesco. Tedeschi e italiani avevano iniziato anche nel Nord Africa a
perseguire gli ebrei imponendo le leggi razziali. Khaled, di fede islamica,
figlio di uno storico locale, faceva da tramite tra la popolazione e l’esercito
tedesco. Fu così che, ascoltando molte conversazioni di soldati e ufficiali,
ebbe modo di carpire informazioni utili per salvare numerosi ebrei destinati a
morte certa. Si presentò alle abitazioni di questi ultimi, prima che arrivasse
l’esercito, e rivelando la situazione consigliò loro di scappare e rifugiarsi
nella sua fattoria. Qui restarono fino alla liberazione del Nord Africa da
parte degli Alleati.
«Oggi si celebra il giusto, una
figura che oggi quasi sfugge. Sembra impensabile in un’era in cui sembra che
siamo circondati dall’ingiustizia. Ma questa giornata serve a ricordarci che i
giusti ci sono e che noi tutti siamo chiamati ad esserlo» è il commento dell’assessoreRocco Mangini. Sulla stessa onda, Fiorella Carbone presidente della European
Language School, e Raffaella Leone della Secop Edizioni che ha elogiato il
ruolo della lettura come strumento con cui è possibile fare anche del bene: «Dobbiamo
sfatare il mito della lettura come atto individuale».
E, ricordando il personaggio ricordato
dall’autore ospite della serata, conclude con un passo del Corano sull’importanza
di fare del bene: «Se fai del male ad un solo uomo, fai del male all’intera
umanità. Se salvi un solo uomo salvi l’intera umanità».