Un genere musicale che
nasce nelle comunità di schiavi afroamericani sulle rive del Mississipi e nei
quartieri poveri di New Orleans e che per la prima volta approda nella piazza
bitontina per eccellenza.
Al cospetto della luminosa Cattedrale sì è consumato
ieri sera il primo dei due appuntamenti con il Bitonto Blues Festival, progetto ambizioso e a lungo termine,
ideato e organizzato dal direttore
artistico Beppe Granieri, che ha visto quattro gruppi musicali rendere
omaggio ad artisti del calibro di Eric Clapton, Muddy Waters e Stevie Ruy
Vaughan.
La prima delle due serate è infatti stata animata dagli Acusti.co Band, dagli House of Blues 4tet, dagli Alchiba acustic blues session e dagli Harlem Blues Band ft. James Thompson.
Ad augurare buona fortuna
e lunga vita al festival l’assessore al
Marketing territoriale Rino Mangini, che ringrazia gli organizzatori per
aver investito e creduto nel territorio, e il sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio, che ha mostrato di
apprezzare il genere e di conoscerne le origini storiche «è una branca della
musica leggera – ha dichiarato – nata in
un forte periodo di depressione economica e dal grido di dolore degli schiavi
delle piantagioni statunitensi. Riproporla e portarla nelle strade antiche del
centro bitontino non può che essere motivo d’orgoglio».
A decretare il successo
dell’evento la copiosa presenza, oltre che di bitontini, anche di forestieri e
persino di turisti stranieri, provenienti dall’Inghilterra.
Una Bitonto colma
di gente, in porzioni di territorio fino a poco tempo fa abbandonate a se
stesse, che invece oggi tornano a vivere grazie al coraggio di chi decide di
dare una seconda chance alla propria terra.
L’appuntamento con la
seconda serata del Bitonto Blues Festival è alle 20.30 di questa sera, con le
band Via del Blues, De Ville
Blues Band e The Rawhide Blues
Brothers Tribute Band.