Anche il Comune di Bitonto corre ai ripari per fronteggiare la diffusione della Xylella Fastidiosa, il batterio che ha provocato la distruzione di milioni di piante, falcidiando l’economia agricola di intere zone della Puglia. La nostra città ha dato infatti avvio ad una campagna di prevenzione contro la Xylella la cui infezione, secondo l’attività di monitoraggio della Regione Puglia, sta avanzando inesorabilmente verso Nord, mettendo a rischio anche i nostri oliveti. Si legge, nell’avviso pubblicato dal Comune, che l’eventuale propagazione della malattia nelle nostre campagne arrecherebbe un «gravissimo pericolo per il futuro dell’economia olivicola del nostro territorio».
Poiché non esiste un metodo scientificamente consolidato per curare le piante affette da tale patologia, è di fondamentale importanza ridurre la diffusione del batterio agendo sul controllo dei vettori e in particolare del vettore principale Philaenus spumarius (sputacchina).
Il Comune di Bitonto ha messo a punto una strategia di controllo per ridurre il rischio di diffusione:
1.Gestione dell’oliveto: si raccomanda l’esecuzione di potatura ordinaria degli oliveti ogni 2 anni, con eliminazione annuale di polloni e succhioni.
2.Gestione del vettore: si raccomanda il controllo meccanico degli stadi giovanili del vettore per mezzo di lavorazioni superficiali del suolo mediante aratura, fresatura o trinciatura e interramento della vegetazione spontanea da effettuarsi entro e non oltre il mese di aprile.
3. Misure fitosanitarie: si raccomanda di eseguire gli ordinari interventi fitosanitari per il controllo dei parassiti dell’olivo e in particolare per il controllo del rodilegno, della tignola, della mosca delle olive, e della margaronia, per mezzo di insetticidi autorizzati che hanno efficacia anche nei confronti del Philaenus spumarius (sputacchina).
Gli interventi devono seguire le indicazioni del Servizio Fitosanitario Regionale, che sull’olivo prevede l’uso di Acetamiprid e Deltametrina.
L’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia periodicamente comunica le azioni da adottare per il contrasto alla diffusione del patogeno e bisogna attenersi scrupolosamente a quanto indicato.
Si ricorda che i trattamenti fitosanitari devono essere effettuati da personale qualificato in possesso del certificato di abilitazione all’acquisto e utilizzo di prodotti fitosanitari (patentino).
I trattamenti più efficaci per contenere la popolazione adulta della sputacchina e conseguentemente la diffusione del batterio devono essere effettuati soprattutto nel periodo compreso tra maggio e agosto (2 trattamenti).
Allo stato attuale non sono disponibili in commercio prodotti impiegabili in agricoltura biologica, autorizzati contro la sputacchina su olivo. Nelle more di eventuali autorizzazioni in deroga da parte del Ministero della Salute si rimanda a quanto definito dalla Determinazione Dirigenziale 281/2018 (BURP 73/2018).
4. Altre prescrizioni: in caso di acquisto di piante ospiti di cui all’allegato 1 della Decisione UE/2015/789 e s.m.i., per successivo impianto o commercializzazione, è obbligatorio che le stesse siano accompagnate dal passaporto delle piante.
Terreni incolti. La presenza di numerosi terreni incolti, nei quali prendono il sopravvento le erbe infestanti, determinano le condizioni ottimali allo sviluppo e diffusione del vettore sputacchina.
Pertanto, al fine di limitare la diffusione della fitopatia, è opportuno adottare le lavorazioni meccaniche superficiali del terreno e procedere alla pulizia dalle erbe spontanee del suolo, a partire dalla prima comparsa dei primi adulti del vettore della Xylella. E comunque non oltre il 30 aprile. Tali interventi sono finalizzati a colpire gli stadi giovanili della sputacchina poco mobili e non infettivi.
L’Amministrazione Comunale garantisce che le misure di contenimento del vettore saranno eseguite sui terreni di proprietà comunale. Si invita la cittadinanza a frequentare i siti ufficiali della Regione Puglia e del CNR- Bari per una corretta e aggiornata informazione.
«Il Comune sta agendo con forza per scongiurare il peggio» aveva detto ai nostri taccuini la vice-sindaco con delega allo Sviluppo Rurale Rosa Calò, aggiungendo che «sedicenti ambientalisti sono responsabili della morte di milioni di piante in Puglia», perché si sono opposti all’eradicazione delle piante infette, consentendo l’ulteriore diffusione della patologia.