Dopo anni ed anni di battaglie, finalmente la recente sentenza del Consiglio di Stato ha decretato la fine, in positivo, della vicenda Fer.Live. La discarica di materiali ferrosi non si farà e in quelle cave sulla via per Palombaio non ci finiranno materiali potenzialmente inquinanti.
Ma quella contro la Fer.Live non è l’unica battaglia ambientale per Bitonto. È ancora in corso la partita contro l’inceneritore Newo di Modugno. Sebbene non ricada in territorio comunale, preoccupa la vicinanza, soprattutto considerando che il territorio dove dovrebbe essere realizzato ha già avuto, tra discariche ad altri impianti, significativi impatti sull’ambiente.
La società che vorrebbe realizzarlo è la foggiana Newo che ottenne l’Autorizzazione Integrata Ambientale per la costruzione di un impianto di ossido-combustione per bruciare i rifiuti provenienti dall’impianto di bio-stabilizzazione di AMIU Puglia. Il rilascio dell’A.I.A. è avvenuto anche se, a marzo 2017, l’ARPA Puglia aveva già rilevato criticità sulle tecnologie che saranno utilizzate, sull’impatto odorigeno delle emissioni e sulla situazione già critica del territorio modugnese.
A giugno, l’amministrazione guidata dal sindaco Michele Abbaticchio presentò ricorso al Capo dello Stato contro l’inceneritore, chiedendo l’annullamento del provvedimento regionale favorevole al progetto, lamentando di non essere stato convocato alla conferenza di servizi relativa al procedimento istruttorio, pur essendo interessato all’opera e ai suoi effetti sull’ambiente e sulla salute per la vicinanza al sito individuato. La verifica della possibilità di realizzare l’impianto, fu la motivazione data, non avrebbe avuto la giusta considerazione degli strumenti di pianificazione nazionale e regionale. Il ricorso si rese anche necessario, a detta del primo cittadino, per non far scadere i termini di legge necessari per impugnare.
Mentre la Regione, con una nota diffusa a marzo, sottolineò la legittimità della procedura, confermando la sostenibilità e la cantierabilità dell’opera, contro l’ipotesi dell’inceneritore si sono schierati anche il sindaco di Modugno, quello di Bari Antonio Decaro, nella veste anche di sindaco metropolitano, e le associazioni ambientaliste. Le associazioni del barese, nel mese di aprile, protestarono con una manifestazione a Bari, davanti alla sede del consiglio regionale in via Capruzzi. Erano presenti anche politici e cittadini che hanno dato vita ad un corteo per ribadire la propria contrarietà. C’erano anche Decaro e altri sindaci dei Comuni del’Aro Ba2, che hanno presentato ricorso al Tar contro la costruzione dell’impianto.
Da giugno nessuna nuova notizia si ha sulla questione. Si spera, dunque, che la vittoria contro la discarica di materiali ferrosi non faccia abbassare la guardia, ma sia da incentivo anche in questo caso.