Un
incontro per descrivere lo stato di salute del verde in città.
Ieri
mattina conferenza stampa a Palazzo Gentile organizzata dall’assessore all’ambienteDomenico Incantalupo per fare il
punto della situazione sulle condizioni del verde urbano ed in particolare di
quello della Villa comunale. All’incontro hanno partecipato anche l’ingegnere Luigi Puzziferri per l’ufficio tecnico
del comune di Bitonto, il dott. Antonio
De Donno, responsabile tecnico dell’ASV (Azienda Servizi Vari), ed il dott. Antonio Bernardoni, esperto di
arboricoltura urbana e consulente alla quale proprio l’ASV ed il Comune di
Bitonto si sono affidati.
«Ho chiesto al dott. Bernardoni di
individuare problemi, cause e risoluzioni – ha introdotto l’assessore Incantalupo –. Noi vogliamo spiegare ora quali strategie si
stanno adottando negli interventi, per aprire così un dibattito anche con la
città, purché lo si faccia su dati chiari».
Parola
dunque al prof. Antonio Bernardoni, che già da circa un anno è a Bitonto a
monitorare la situazione del verde urbano. A partire dalla necessità o meno di
potare le piante.
«Bisogna capire quando e come potare. Purtroppo
ci sono regole che stabiliscono come una ditta appaltatrice deve potare ogni
tot anni, quando in realtà ci sono procedure di mantenimento dell’albero che
comportano un intervallo di potatura molto lungo. Bisognerebbe quindi rivedere
i contratti di appalto. Nella gestione del verde non si può fare un contratto
con un’azienda appaltatrice per delle potature che avvengono ad un numero
predefinito di anni, ma si va a potare in base ad esigenze e caratteristiche
delle piante. Si fa un censimento sulle condizioni degli alberi e da qui ci può
essere lo sviluppo di un piano di gestione molto dettagliato ed ottimale, anche
delle risorse da impiegare».
Come
detto, il dott. Bernardoni è già da un anno a Bitonto e l’incontro con la
stampa rappresenta l’occasione per un resoconto del suo studio e del suo
lavoro.
«L’anno scorso sono stato interpellato
per una direzione dei lavori e al mio arrivo dissi subito di non potare perché c’era
in corso un attacco spaventoso di cocciniglia, che interviene laddove l’albero
non sta bene, e che se davvero eccessivo potrebbe portare persino al
disseccamento. Ho trovato piante senza chioma, alcune con la chioma secca e
altre fortemente cariate. Le sbrancature hanno creato grossi problemi perché sono
state un punto di ingresso di funghi cariogeni».
«Su questi alberi cariati è stato
fatto un intervento errato perché si è andati a tagliere con la motosega la
parte marcia, secca, convinti che si estendesse anche alla parte sana – ha precisato Bernardoni –. Ma la pianta è un organismo fantastico in quanto questo materiale
secco riesce a compartimentare bene, perché se la pianta sta bene riesce da
sola a risolvere le sue problematiche. È impossibile togliere la parte secca
senza intaccare quella sana. E ci sono parecchie piante che presentano una
carie diffusa».
«Quanto alle problematiche di Bitonto,
abbiamo riscontrato una copertura di “nidularia
pulvinata” quasi uniforme sulle piante e anche un piccolo coleottero, il “coroelus florentinus”, che porta al disseccamento
delle piante – illustra Bernardoni
–. Quando sono arrivato ho interrotto
subito la potatura, ho consigliato subito un trattamento endoterapico, il “Nuovo Metodo Corradi”, in cui vengono
iniettate sostanze che portano alla morte gli insetti già presenti ed evitano ulteriori
attacchi. Abbiamo trovato alberi già morti e sostituiti con altri, abbiamo
riscontrato piante con chiome mezze verdi mezze secche, con chiome quasi
completamente secche, o con percentuale di seccume molte basse, quindi una
situazione molto varia. La malattia si è fermata, il nostro obiettivo è stato
quello di eliminare il secco, che diventa un intervento molto difficile e
delicato laddove c’è una commistione tra
verde e secco. Qualche albero è stato oggetto di interventi un po’ troppo
massicci ma ora stiamo regolando il tutto».
«La pavimentazione che c’è non è
particolarmente permeabile, il terreno è fortemente asfittico laddove c’è la
fornella – ha continuato il
consulente ASV – quindi bisognerebbe
intervenire non solo con sostanze concimanti ma anche a livello di
miglioramento strutturale, non tanto nella fornella stessa ma perforando
attorno al tronco con 4-5-6 buche, alla stessa distanza della chioma, e con un
iniettore, inserire sostanze concimanti che possono migliorare la situazione».
Negli
ultimi giorni gli interventi in Villa comunale hanno conosciuto una sosta. L’ingegnere
Puzziferri ne ha spiegato i motivi.
«La sosta si è resa necessaria e
indispensabile sia per fare un giusto punto della situazione sia per rendere compatibili
gli aspetti tecnici a quelli amministrativi, con la concessione all’ASV giunta
al termine».
Chiusura
dedicata, dunque, alle zone che saranno oggetto di interventi e alla durata di
questi.
«Gli interventi principali verranno
effettuati in Villa comunale, su Piazza Moro e nei pressi della chiesa di San Leone – ha concluso Bernardoni –. Faremo interventi di endoterapia,
così come a Mariotto e Palombaio, dove la situazione è decisamente molto
migliore, e abbiamo alberi in salute. Gli
interventi termineranno entro fine marzo».