La richiesta è di quelle importanti. Conoscere i tempi per la vaccinazione anticovid 19 del corpo della polizia locale.
A farla è il comandante di Bitonto, Gaetano Paciullo che, qualche giorno fa, il 20 febbraio, ha scritto al presidente della Regione Michele Emiliano, all’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco e a quello del Personale, Giovanni Francesco Stea, per chiedere lumi e informazioni sul quando ci sarà il vaccino anche per la polizia municipale. Tutto questo tenendo presente che, nella terza fase del Piano vaccinale, e quindi a livello di priorità, i soggetti interessati sono scuola, forze armate, sistema giudiziario e carceri, informazione, trasporti, ecc. E senza mai dimenticare che i vigili urbani, per le molteplici funzioni che svolgono quotidianamente, sono esposti al contatto con il pubblico, soprattutto con le fasce più deboli.
Paciullo ha preso carta e penna come Commissario straordinario dell’associazione nazionale comandanti e ufficiali di polizia municipale, chiedendo “di conoscere i tempi della vaccinazione in oggetto, da assicurare al personale della polizia locale e metropolitana operante nella nostra Regione, notevolmente esposto al contagio, a causa degli innumerevoli servizi assegnati, ivi compreso il controllo delle persone in isolamento e/o contagiate”.
Dopo otto giorni, però, ancora nessuna risposta. “Mi hanno solo contattato – sottolinea il comandante alla nostra testata – dalla segreteria dell’assessore Lopalco dicendomi che a breve avremo avuto risposta, ma siamo ancora in attesa”.
Anche il sindaco Michele Abbaticchio sposa la causa della polizia municipale. “Il corpo di polizia locale è un vettore di contagio – afferma il primo cittadino – e per la stessa ragione per la quale è data priorità alle forze dell’ordine e agli operatori sanitari, è strano che i vigili non siano rientrati visto le attività che svolgono. Basti pensare che sono a stretto contatto con tutti quei cittadini che si recano al comando per tutta una serie di ragioni (semplici informazioni, sversamento illegale dei rifiuti, infrazioni del codice della strada, controllo e ingressi e uscite dagli uffici pubblici), e perciò è strano che solo in Puglia non sono stati considerati e inseriti tra le forze dell’ordine. Se si tutelano gli agenti di polizia municipale si riconosce la loro dignità e si dà valore al lavoro che svolgono con le fasce più deboli”.