La denuncia arriva da V. L., un nostro affezionato e attento lettore.
Questa volta, pure arrabbiato.
Poche, semplici parole per esprimere la sua indignazione: “Ma perché parcheggiano le auto davanti agli scivoli per i disabili?“.
Quella che vedete a corredo dell’articolo, infatti, cari lettori, è un’istantanea inequivocabile, che in modo netto fotografa un gesto “eroico” non da poco.
Già, dev’essere proprio il re degli incivili colui che ha parcheggiato così la sua auto.
Sulle strisce pedonali e dinanzi ad uno scivolo per disabili. In un colpo solo, due infrazioni.
Dunque. Di segnaletica orizzontale ce n’è sempre meno in città, visto che sull’asfalto sbiadisce in cinque minuti e lascia i pedoni spaesati anzichenò.
Per quel che concerne gli scivoli, poi, manco a parlarne.
Bitonto non è messa peggio di comuni viciniori, è doveroso sottolinearlo e questo è un dato positivo.
D’altronde, grandi e grandemente encomiabili in questo senso sono state le battaglie del cavaliere Umberto Acquafredda, paladino dell’integrazione vera di chi non ha avuto fortuna nella vita.
Però, è indicibile barbarie lasciare l’automobile anche solo per qualche minuto in sosta dinanzi a quelle uniche vie d’uscita dai marciapiedi – spesso, utilizzate impropriamente da scooter protervi e sfreccianti – per chi va in carrozzina.
Perché per un pacchetto di sigarette da acquistare al volo dal tabaccaio di fronte, il disabile ha bisogno di fare un giro infinito d’isolato, quando va bene.
Fatica quasi erculea che i cosiddetti normodotati difficilmente potrebbero capire.
E analoga, iniqua sorte, spesso, tocca ai posti riservati con ordinanza della polizia municipale ai diversabili.
Rispetto e civiltà, questi sconosciuti a Bitonto…