Prima uscita
ufficiale per Bit-01, che lunedì
sera ha inaugurato pubblicamente la sua attività con un incontro informale
assieme al sindaco Michele Abbaticchiopresso il locale Gradisca, in via Alfieri.
L’obiettivo di
Bit-01 è quello di «essere un diario
delle opportunità da creare assieme e da cogliere nella nostra città», ha
spiegato il referente Alfonso Granieri,
il quale ha aggiunto: «Bit-01 è un
esperimento, non è un’associazione ma un gruppo apolitico di persone, molto
attivo su Facebook, che vuole raccogliere l’interesse dei cittadini verso il
territorio di Bitonto, Palombaio e Mariotto e interagire con le istituzioni.
Bit perché in informatica è un segnale minimo di informazione, noi vogliamo
generare l’unione di più informazioni».
E per questo, come
primo appuntamento, non poteva che esserci come ospite il primo cittadino,
Michele Abbaticchio, al quale tutti i presenti hanno potuto rivolgere domande,
curiosità e avanzare idee e proposte sui temi e sulle problematiche più
disparate della città, ricevendo immediatamente risposta.
Tanti gli argomenti
toccati. Per il collegamento con le
frazioni e lo stato delle arteria stradali, specie in caso di nevicate, «non siamo in grado di affrontare
l’emergenza neve, considerando anche che le strade provinciali non sono di
competenza comunale – ha commentato Abbaticchio –. L’introduzione del Titolo II ci costringe ormai da 7-8 anni a non poter
spendere e a ricorrere ai fondi europei, che in realtà non finanziano i lavori
per le strade ma opere di interventi come quelli che sta facendo l’Acquedotto
Pugliese, così trovando un escamotage per far sì che vengano sistemate molte
nostre strade».
In questi giorni è
iniziata l’installazione dei varchi per la ZTL(Zona a Traffico Limitato). «Con il
controllo elettronico delle targhe non si dovrà più ricorrere all’utilizzo dei
vigili urbani – ha evidenziato il Sindaco –. La ZTL, collegata alla pedonalizzazione di Piazza Cavour, avrebbe
consentito uno sviluppo delle attività commerciali nel centro storico, che però
fortunatamente c’è stato già per altri motivi».
Criminalità
e diffusione della cultura della legalità. «La criminalità si sconfigge se si fa capire
che non si è da soli a combatterla, non si può scaricare la colpa al politico
di turno. Si contrasta la criminalità se si ha una rete di associazioni e
cittadini che vogliono combatterla, laddove c’è il disinteresse la criminalità
affonda il tiro. Noi tutti siamo i primi responsabili: la criminalità infatti
si finanzia dalle canne, dagli stupefacenti, dalla droga. Con quei soldi si
acquistano le armi, mentre con le rapine si fanno capire ai nuovi ragazzi
quanto valgono. La droga è la principale forma di incentivazione della
criminalità».
Raccolta
differenziata, abbandono dei rifiuti tossici nelle campagne e sicurezza sul
territorio, con alcuni residenti del centro storico che chiedono
dei cassonetti per la differenziata a ridosso del centro antico, visti gli
spazi limitati delle case, ed un maggior controllo dell’operato dei netturbini.«Abbiamo intercettato finanziamenti
regionali per la bonifica del territorio dall’amianto, abbiamo ottenuto un
altro finanziamento comunitario di 700 mila euro per il rifacimento delle
strade rurali e per la sorveglianza. Per la raccolta differenziata porta a
porta, non abbiamo potuto fare affidamenti in attesa dell’ARO, ora invece ci
stiamo muovendo per strutturare meglio la raccolta porta a porta, con
l’acquisto di bidoncini, l’utilizzo di mezzi più piccoli, e portando avanti un
confronto con i condomini. Purtroppo ho potuto assumere soltanto due vigili
urbani, per questo abbiamo preferito sistemare le telecamere, ora ce ne sono 55
funzionanti. Però i cittadini devono aiutarci, segnalando e denunciando, anche
in forma anonima, le mancanze degli operatori ecologici».
Interventi
per il centro storico e per le periferie. «Nel centro storico presto un consorzio di cooperative gestirà il
Chiosco di San Domenico, dove nascerà un take away di prodotti tipici curato da
donne a rischio del quartiere antico. Dopo Piazza Cavour e Piazza Margherita da
Durazzo, ora interverremo su Piazza Robustina, se ci diamo tutti una mano
cambieremo le cose anche lì. Qualcuno si arrabbierà, ma faremo interventi
piccoli tra maggio e giugno, ci divertiremo. I cambiamenti li avete fatti voi
cittadini, io ho solo intercettato e veicolato il vostro desiderio. E stiamo
operando anche nelle periferie, ci sono quartieri della città dove chi ci vive
si è già arreso. Ci vogliono iniezioni di fiducia e di investimenti. Pensare di
abbandonare le periferie è segno di inciviltà».
Molto sentito
l’argomento povertà, con alcuni
cittadini che lamentano le mancanze e le incongruenze dei servizi sociali. «Siamo impossibilitati a sostenere tutte le
famiglie in difficoltà. Abbiamo 120 disabili da aiutare che vengono prima di
tutti. Il Comune non può farcela da solo, non ci sono risorse per tutti, siamo
costretti a definire una “escalation dei bisognosi”, decidiamo chi aiutare in
base a chi ha più problematiche. Ed in più da Roma ci tagliano i fondi».
Se per l’impiantistica sportiva «è stata avanzata una richiesta di
finanziamento nel Patto Città – campagna per la riqualificazione di tutta
l’area di Polisportivo “Nicola Rossiello”, con un’area verde ed un anfiteatro
da 700-800 posti con vista su Lama Balice», per l’illuminazione pubblica «si
spera in un finanziamento, sempre rientrante nel Patto Città – campagne, di 1
milione e duecentomila euro per adottare la tecnologia a led in più zone del
centro, dopo l’adozione nel centro antico e nelle frazioni».
A chiudere anche
proposte su lavori di restauro di arco
don Eustachio, nei pressi della Chiesa di San Francesco, in Piazza Moro, e
modifiche ai capolinea del trasporto pubblico, che costringe molte volte alcune
persone ad aspettare i mezzi pubblici in location, come via Domenico Urbano e
nei pressi dell’Istituto Maria Cristina di Savoia, molto isolate soprattutto
nelle ore serali.